Il cantante vincitore di Sanremo 2025, Olly, 23 anni, ha rinunciato alla possibilità di rappresentare l’Italia a Eurovision 2025. Ecco quanto ha scritto oggi sui suoi profili dei social media: “Sono giorni che mi interrogo e chiedo pareri a tutti, la risposta è sempre la stessa: “alla fine devi fare quello che ti senti”, perchè tutti sanno quanto conti per me essere me stesso, sempre.
Ecco io non credo che voi sareste tristi se spostassi dei concerti per Eurovision, ma io credo fermamente di avere bisogno di connettermi con tutto quello che mi sta accadendo, prima di guardare ancora più in là, di continuare con la mia amata gavetta live di cui parlo sempre con infinito orgoglio”.
Ho deciso dunque di rinunciare all’opportunità di partecipare all’Eurovision Song Contest, con la consapevolezza che sia una di quelle cose che ti capitano forse una sola volta nella vita“.
In seguito a questa decisione, la Rai, tv di stato italiana che è chiamata a rappresentare il paese al contest europeo, tra l’altro per la cinquantesima volta quest’anno, ha comunicato ufficialmente che a gareggiare sarà Lucio Corsi. Il cantante toscano è la rivelazione di Sanremo 2025, è arrivato al secondo posto e ha vinto i premi collaterali tra cui il celebre premio critica intitolato a Mia Martini.
Olly ha proseguito così: “Ringrazio chi mi ha votato e mi ha dato la possibilità di avere questo privilegio: spero di vedervi presto a un mio concerto per ricambiare tutto l’amore che sto ricevendo in questi giorni. Per me questa decisione è il mio modo di ascoltare me stesso e forse anche il mio contorto modo di dirvi grazie.
Qualcuno dirá che sto rinunciando a un sogno, ecco io credo di aver solo scelto di viverlo con i miei tempi. Faccio un enorme in bocca al lupo a chiunque prenderà il mio posto: la musica in Italia è piena di artisti formidabili e il cast di questo anno ne è la prova più sincera. Crederci sempre! Qualcosa sta cambiando ed è sotto agli occhi di tutti”.
Il regolamento che lega Sanremo a Eurovision, in vigore da 10 anni, in teoria dà la possibilità alla Rai di scegliere un artista a piacimento, se il vincitore del festival della canzone italiana rinuncia. Ma per annunciare il nome di Lucio Corsi, evidentemente, c’è stata accettazione. Se avesse rinunciato anche lui? Si sarebbe passati al terzo (Brunori Sas), o al quarto (Fedez) e così via.
L’unico messaggio, per ora, che Lucio Corsi ha postato in questa settimana post-sanremese, ripercorre l’incredibile ascesa, inaspettata e fulminea, dell’artista che da anni lavora nel circuito indie con successo e si è ritrovato alla ribalta sulle copertine dei giornali (suo profilo Instagram ora sfiora il milione di seguaci): “L’avventura al nostro primo festival dei fiori finisce qua. Io e @tommaso.ottomano rincorriamo le canzoni da quando eravamo ragazzini, spesso i denti dei pianoforti ci hanno morso le dita ma non ci è mai passata la voglia di rimetterci le mani sopra. La musica mi ha aiutato a fuggire da dove mi trovavo anche quando di pullman o treni non ne passavano più. Grazie a tutti, grazie infinite per il premio della critica “Mia Martini”, complimenti a @olly_nclusive per la vittoria, gli voglio bene, vi voglio bene“.
I PRECEDENTI
La storia dell’Italia e dell’Eurovision è altalenante. Nonostante il paese tricolore sia tra i fondatori della manifestazione canora europea, che raccoglie seguito maniacale in tutti i paesi, i nostri cantanti a fasi alterne vi hanno partecipato. Spesso in sordina, a volte vincendo pure ma la notizia aveva poco rilievo in patria. L’Italia ha partecipato ininterrottamente dal 1956 fino al 1980. Addirittura la decima edizione, quella del 1965 si tenne a Napoli.
Poi per scarso impegno organizzativo e calo di interesse, negli anni 80 l’Italia partecipò a fasi alterne. Tre sono state le vittorie dei cantanti italiani nella competizione europea, che poi hanno dato diritto di organizzare la manifestazione nel nostro paese: nel 1964 con Non ho l’età (per amarti) di Gigliola Cinquetti, nel 1990 con Insieme: 1992 di Toto Cutugno e nel 2021 con Zitti e buoni dei Måneskin.
Alcuni precedenti rendono l’accaduto di Olly non completamente inedito. Quando la Rai si decise a riprendere le fila dell’Eurovision nel 2011, il festival di Sanremo lo vinse Roberto Vecchioni. In accordo, si decise di mandare al contest europeo il vincitore delle Nuove Proposte di Sanremo 2011, Raphael Gualazzi. Scelta azzeccata: il cantante pianista si classificò secondo.
Dal 2015, chi vince Sanremo ha di diritto un posto all’Eurovision come rappresentate d’Italia. Un’occasione che quell’anno presero i tre componenti de Il Volo, classificandosi terzi in Europa. Altra rinuncia fu quella degli Stadio, vincitori di Sanremo nel 2016. Al loro posto andò Francesca Michielin, quell’anno arrivata seconda nella graduatoria dell’Ariston, ma 16esima a Stoccolma. E oggi tocca a Lucio Corsi.