15 Giugno 2020
SCOMPARSA

Pino Grasso, il ricamatore dell’alta moda italiana

15 Giugno 2020
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Pino Grasso, il ricamatore dell’alta moda italiana

15 Giugno 2020
SCOMPARSA

Pino Grasso, il ricamatore dell’alta moda italiana

Pino Grasso, scomparso questa settimana, è stato uno dei protagonisti della moda Italiana nel mondo. Il suo laboratorio di ricami a Milano sin dal 1959 ha reso celebre la grande raffinatezza degli intarsi nei tessuti. Ha collaborato con tutti i grandi stilisti del mondo fashion, e nel 2010 fu selezionato da “Le Centre du luxe et de la Création” di Parigi all’annuale premiazione per i “Talenti del Lusso”, unico italiano ad aver ricevuto tale onore.

L’artista brasiliana Geovana Clea lo ricorda a The Way Magazine così:

“Pino Grasso, nella semplicità della tua grandezza sarai immortale. Tanti anni fa durante la settimana della moda milanese, ricevetti un graditissimo invito da parte di amici diplomatici alla mostra organizzata in onore alla carriera di Pino Grasso, a Palazzo Marino di Milano. Non lo conoscevo, ma è stato proprio in quel giorno che ho avuto l’immenso onore di accostarmi a una delle persone più speciali che ho incontrato qui nel Bel Paese. Pino faceva arte, e lo faceva in modo impeccabile, certamente da artista mi sono trovata in sintonia creativa da subito. Quella bellissima mostra a Palazzo Marino fu il riconoscimento alla sua carriera. Lui, felicissimo, accanto alla sua adorata figlia Raffaela, contemplava le sue creazioni dagli anni 50, insieme ad un pubblico d’eccezione presente per ammirare i suoi bellissimi ricami in capi firmati dal top del mondo della moda mondiale come Valentino, Gianfranco Ferrè, Gianni Versace, Giorgio Armani, Dolce e Gabbana, Prada e tanti altri. Da quella sera nacque la nostra bellissima amicizia.

Pino Grasso, qui ritratto con Geovana Clea, artista brasiliana naturalizzata in Italia, che ha mandato ai lettori di The Way Magazine un sentito ricordo del ricamatore milanese recentemente scomparso.

 

Potrei dire che aver visitato più volte il suo atelier di Milano, aver avuto l’onore della sua presenza in alcune delle mie mostre personale, ma anche averlo avuto come special guest all’inaugurazione di EOTW Gallery, occasione dove abbiamo portato parte dei ricami presentati al Palazzo Marino, realizzando così un incontro prezioso di arte e fashion. Ma quello che vorrei lasciare scritto è qualcosa che va oltre a tutto ciò che è stato fatto di grande e che resterà grande, anzi Pino era tanto grande che una vita non bastava per farlo esistere. Il maestro sarà grande fino all’infinito da ora in poi, poiché ora è storia, e come me, chi lo ha conosciuto sa del grandissimo privilegio che ha avuto. Perché Pino era gentile, dolce, semplice, piacevole, amichevole… ed era proprio ciò che poi finivi per amare di più in lui, perché alla fine capivi che quello che lo rendeva così importante per il mondo fuori dalla porta del suo atelier milanese, era soltanto il riflesso della sua bellezza interiore, umanità e tanta tanta tanta passione per ciò che sapeva fare così bene accanto alla sua adorata figlia Raffaela… che senz’altro darà continuità all’opera del suo amato papà Pino. Grazie Pino, penso che ci ammiravamo a vicenda… mi mancherà la tua chiamata tra tre giorni, quando ci sarà il mio compleanno… ma penso che lassù troverai mio papà e gli racconterai che in fondo sei stato un po’ un papà per me nella sua assenza… RIP Maestro! Ti voglio bene per sempre!
Geovana Cléa”.
La moda italiana ha perso un grande ricercatore di lavorazioni e tessuti. Pino Grasso era entrato in contatto nella sua carriera con i grandi fornitori internazionali. Lecocq Riou (Seler) e Rech per il mondo delle paillettes; grossisti di materie prime come Fried Freres (materiale in vetro, perle, strass), Montezir (ciniglie), Montezin (attrezzi per ricamare: aghi e crochet), Mathieu ( filati metallici), Chaleyer, Berton, Mauriche (passamanerie), Au Ver A Soie (filati di seta), Dupont, Beghe (vernici per tintura materiali).

 

Pino Grasso era anche un innovatore che dedicava gran parte delle sue energie, ultimamente, a trasmettere la sua passione e il suo know-how ai giovani. Ecco cosa scriveva sul suo sito: “Amo il mio lavoro sempre di più, grazie all’entusiasmo che pervade il nostro prezioso Atelier, con il grande contributo dell’energia organizzativa e creativa di mia figlia Raffaella. Siamo una formidabile squadra molto affiatata, rodata da decenni di lavoro e successi. Ho dato vita a bellissime idee visive che sono divenute materiali attraverso l’esperienza del ricamo, una tecnica straordinaria, che non smette di affascinarmi, che serve a creare bellezza ed eleganza nella moda. Sono stato molto fortunato nel vivere gli anni degli esordi della grande moda italiana e ne ho assaporato ogni traguardo, passo dopo passo fino all’eccellenza, attraverso un turbinio di esperienze fantastiche con i grandi stilisti. Ora voglio trasmettere tutto questo mio sapere ai nuovi stilisti, alle nuove generazioni e a tutti quelli che si vogliono avvicinare a questo complesso e straordinario settore”. 

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