30 Giugno 2025

Isola d’Elba: un viaggio che cambia ogni volta

Su tutto il mare: snorkeling, kayak, immersioni, o anche solo il piacere di restare immobili con la testa sott’acqua a guardare i giochi di luce sul fondale

30 Giugno 2025

Isola d’Elba: un viaggio che cambia ogni volta

Su tutto il mare: snorkeling, kayak, immersioni, o anche solo il piacere di restare immobili con la testa sott’acqua a guardare i giochi di luce sul fondale

30 Giugno 2025

Isola d’Elba: un viaggio che cambia ogni volta

Su tutto il mare: snorkeling, kayak, immersioni, o anche solo il piacere di restare immobili con la testa sott’acqua a guardare i giochi di luce sul fondale

C’è chi ci arriva per caso, chi ci torna ogni anno, chi invece ne sente parlare da sempre ma non ha mai trovato l’occasione giusta. L’Isola d’Elba, così vicina alla costa toscana da sembrare a portata di mano, resta per molti un luogo da immaginare prima ancora che da visitare. Ma è proprio questo, forse, uno dei suoi punti di forza: riesce ancora a sorprendere. Nonostante sia una meta conosciuta, l’Elba ha il dono di mostrarsi ogni volta in modo diverso, a seconda di come scegli di attraversarla.

Un’isola che non si esaurisce in una cartolina

Chi pensa all’Elba si immagina subito il mare, ed è comprensibile: l’acqua che la circonda ha colori quasi innaturali, in certe giornate sembra di guardare dentro una pietra preziosa. Ma limitarsi a questo sarebbe un errore. Basta deviare di pochi chilometri dalle spiagge più note per entrare in un’altra dimensione: boschi di castagni, sentieri tra le rocce, minuscoli borghi dove il tempo sembra essersi fermato. E poi il vento. All’Elba il vento cambia spesso direzione, e con lui cambia anche l’aspetto dell’isola. Se al mattino un versante è spazzato da raffiche salate, nel pomeriggio puoi trovare calma e luce dorata dall’altra parte. È un’isola da attraversare con lentezza, senza programmi troppo rigidi.

Portoferraio, con le sue fortificazioni, è uno dei punti da cui partire. Le mura medicee raccontano una storia che non è solo architettura ma anche strategia, difesa, dominio. Salendo ai forti si guarda il porto da un’altra prospettiva, e si capisce meglio perché questo luogo sia stato conteso per secoli. Ma l’Elba storica non è solo qui: anche Marciana, Rio, Capoliveri hanno molto da dire. Le tracce dell’estrazione del ferro, le miniere abbandonate, i musei locali, i racconti degli anziani: tutto contribuisce a dare spessore a una terra che ha vissuto guerre, esili, rinascite.

Viaggiare senza fretta: il modo migliore per capire l’isola

Molti arrivano all’Elba pensando di girarla tutta in pochi giorni. Sbagliato. Non tanto per le distanze – che in effetti sono contenute – quanto per la quantità di cose da assorbire. C’è l’Elba che si scopre camminando, zaino in spalla e scarpe buone. Sentieri ben segnati collegano punti panoramici e calette nascoste, spesso senza bisogno di fare grandi dislivelli. Il Monte Capanne, il tetto dell’isola, si può raggiungere anche in cabinovia, ma chi ama le sfide può affrontare la salita a piedi e guadagnarsi la vista con il fiato corto.

Poi c’è l’Elba marina: snorkeling, kayak, immersioni, o anche solo il piacere di restare immobili con la testa sott’acqua a guardare i giochi di luce sul fondale. Alcune spiagge – come Sansone, Le Ghiaie o Fetovaia – sono tra le più belle del Mediterraneo, ma non sono le uniche. Ogni piccolo golfo ha il suo carattere: sabbia chiara, ciottoli scuri, rocce piatte dove stendersi o tuffarsi. Meglio non fossilizzarsi su una sola zona, ma sperimentare: l’isola non è mai la stessa da una riva all’altra.

Per chi desidera un soggiorno più lungo o vuole esplorare il territorio senza fretta, può essere utile valutare una sistemazione autonoma. Scegliere un alloggio indipendente permette non solo di gestire in modo più libero i propri ritmi quotidiani, ma anche di entrare in contatto con aspetti più autentici della vita sull’isola: fare la spesa nei mercati locali, cucinare con prodotti del territorio, vivere i borghi anche al di fuori degli orari turistici. È un modo diverso di viaggiare, più personale, che consente di apprezzare l’Elba anche nei suoi momenti più silenziosi. In quest’ottica, chi cerca maggiore indipendenza può scegliere tra una selezione di case vacanza all’Isola d’Elba, valutando soluzioni che spaziano da piccoli appartamenti nei centri storici a ville immerse nella natura, spesso con vista mare e accesso diretto ai sentieri o alle spiagge. Questo tipo di alloggio si rivela particolarmente adatto a famiglie, coppie o gruppi di amici che desiderano vivere l’isola non solo come turisti, ma come temporanei abitanti.

Sapori autentici: la cucina dell’Isola d’Elba

Parlare dell’Elba senza citare la sua cucina sarebbe come descrivere un paesaggio senza colori. I sapori dell’isola raccontano una storia di semplicità, di legami profondi con il mare e la terra, di stagioni e memoria.

Il pesce è centrale, come ovvio: polpo lessato e condito con olio e limone, zuppe di pesce che cambiano da un borgo all’altro, stoccafisso cucinato con pazienza secondo ricette tramandate. Ma c’è anche una forte tradizione contadina, fatta di castagne, pane casereccio, verdure selvatiche e legumi.

Tra i dolci spicca la schiaccia briaca, un pane dolce compatto e profumato, arricchito con uvetta, pinoli, noci e vino Aleatico. Non contiene né uova né grassi animali, eppure riesce a raccontare un senso di festa e abbondanza. È un dolce che nasce povero ma ha radici marinare, influenzato dai contatti con l’Oriente. Altre ricette legate alle tradizioni sono la sportella, un dolce pasquale a forma di intreccio che veniva regalato tra innamorati, e il ceremito, una variante che si preparava nei periodi primaverili. Più che dolci, sono piccoli gesti di cultura popolare, ancora oggi custoditi con affetto da chi vive sull’isola.

Quando andare, cosa evitare, cosa portare a casa

L’estate all’Elba ha il suo fascino, inutile negarlo: lunghe giornate, serate tiepide, una certa leggerezza che solo le isole riescono a trasmettere. Ma chi può permetterselo, dovrebbe considerare anche altri periodi. Maggio e giugno, oppure settembre, offrono un clima perfetto, mare già (o ancora) caldo, e molta più tranquillità. I sentieri non sono affollati, le spiagge respirano, i ristoranti lasciano spazio alla conversazione.

Ci sono però alcune accortezze utili: i traghetti si riempiono rapidamente nei weekend estivi, quindi conviene prenotare con anticipo. L’auto è comoda ma non indispensabile se si sceglie una zona ben servita dai bus stagionali. E poi una cosa che vale per ogni isola: portate via tutto ciò che portate dentro. L’Elba è bella anche perché è ancora abbastanza curata, ma la pressione turistica si sente, e ognuno può fare la propria parte.

Cosa riportare a casa, oltre ai ricordi? Un pezzo di roccia levigata, un barattolo di miele, una bottiglia di aleatico, qualche foto scattata all’alba. Ma più di tutto, resta quella sensazione difficile da spiegare, come se l’isola avesse lasciato un segno che non si cancella facilmente. Chi ci è stato lo sa: l’Elba è un posto che ti rimane addosso.

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