18 Giugno 2025

La formazione nel fashion design: come trasformare la creatività in professione

Un percorso formativo costruito su moduli flessibili, laboratori all’avanguardia, stage professionalizzanti e un sostegno mirato alla tesi – che può abbracciare temi come inclusione, sostenibilità o utilizzo delle tecnologie digitali – offre al giovane designer un mix di competenze solide e distintive. 

18 Giugno 2025

La formazione nel fashion design: come trasformare la creatività in professione

Un percorso formativo costruito su moduli flessibili, laboratori all’avanguardia, stage professionalizzanti e un sostegno mirato alla tesi – che può abbracciare temi come inclusione, sostenibilità o utilizzo delle tecnologie digitali – offre al giovane designer un mix di competenze solide e distintive. 

18 Giugno 2025

La formazione nel fashion design: come trasformare la creatività in professione

Un percorso formativo costruito su moduli flessibili, laboratori all’avanguardia, stage professionalizzanti e un sostegno mirato alla tesi – che può abbracciare temi come inclusione, sostenibilità o utilizzo delle tecnologie digitali – offre al giovane designer un mix di competenze solide e distintive. 

L’Italia è da sempre una culla di creatività, sartorialità e stile, una fucina in cui il design della moda si fonde con l’eleganza artigianale. Nel panorama formativo attuale, il settore del fashion design si sta evolvendo in modo significativo, allineando l’industria dell’abbigliamento alle esigenze contemporanee. Sono diverse le strade percorribili per avviare una carriera professionale: corsi che offrono una laurea triennale in moda riconosciuta dal MUR (Ministero dell’Università e della Ricerca), esperienze immersive in contesti produttivi e ambienti strutturati in cui vengono affrontate tutte le fasi della creazione di una collezione. In questo contesto, la formazione non si limita alle sole nozioni teoriche, ma diventa un’esperienza integrata che combina ricerca, progetto, tecnologia e inserimento nel mondo del lavoro.

Formazione accademica e approccio laboratoriale alla creatività

Un percorso di studi strutturato nel fashion design di livello triennale prevede un titolo equiparato alla laurea con il rilascio di 180 crediti universitari riconosciuti a livello internazionale. Nel corso dei tre anni, lo studente sperimenta un mix di discipline, mettendo in pratica le competenze acquisite, anche grazie a contesti altamente professionali. Ogni fase del progetto – dalla concezione alla realizzazione finale – si svolge con un taglio laboratoriale e innovativo: si affiancano strumenti professionali, software CAD, modellistica con tecnologie digitali e prototipazione. Workshop, seminari con professionisti del settore, visite a fiere come Pitti Uomo, Milano Moda Unica e Premiere Vision contribuiscono alla preparazione, offrendo uno sguardo diretto sulle tendenze e sulle dinamiche del mercato. Questo metodo favorisce lo sviluppo di un’azione formativa concreta, che prepara studenti in grado di assumere ruoli come fashion designer, product manager, cool hunter, graphic designer o modellista nei principali distretti italiani. 

Non si tratta dunque di un semplice apprendimento passivo, ma di un percorso attivo in cui lo studente gestisce progetti reali, sviluppa un proprio portfolio e crea già i primi legami con aziende. Le classi a numero chiuso consentono inoltre un seguito personalizzato da parte dello staff docente, garantendo una formazione altamente qualitativa e calibrata sulle esigenze individuali. Il modello formativo “project based learning” porta a realizzare iniziative concrete, con un impatto reale, in collaborazione con brand.

Personalizzazione del percorso e contaminazioni multidisciplinari

Un ulteriore aspetto rilevante del fashion design contemporaneo è la possibilità di costruire un percorso su misura che guidi nella creatività. Nella parte finale del corso, allo studente viene offerta l’opportunità di focalizzarsi su specifiche aree: graphic design per moda, modellistica CAD, sartoria avanzata, design di accessori o fashion hi‑tech, integrando elementi tecnologici nei capi. Questo consente di avviare un percorso di specializzazione che incrocia tecniche digitali e artigianali, rispondendo alle richieste di un mercato che diventa sempre più multidisciplinare e orientato all’innovazione.

Si sviluppano così competenze nel disegno, nella scelta dei materiali, nell’illustrazione digitale, nella stampa, nel rendering, diventando professionisti completi in grado di affrontare settori che vanno dall’abbigliamento al footwear, dagli accessori all’e‑commerce. Spesso il percorso di studi integra una formazione linguistica tecnico‑settoriale in inglese e, quando previsto, stage internazionali con Erasmus+, per favorire l’internazionalizzazione e una cultura di produzione globale . È un approccio coerente con la necessità del sistema moda di diffondere standard comuni, comunicare efficacemente e operare in contesti globali.

La rete che si crea tra docenti qualificati, professionisti provenienti dall’artigianato d’eccellenza al lusso, specialisti nella tecnologia e nella comunicazione, supporta l’allievo nel consolidamento di un proprio stile, fornendogli strumenti e direzioni nitide. Lo studente, infatti, non apprende solo tecniche; viene guidato nella costruzione di un’identità professionale, con una formazione che punta a far emergere la sua visione creativa sia a livello concettuale sia nella pratica.

Stage, inserimento professionale e presenza sul mercato

Il passaggio dal percorso accademico al tessuto produttivo è agevolato dagli stage curriculari – spesso inseriti nell’ultimo anno di corso – svolti presso aziende italiane o internazionali . Durante queste esperienze, lo studente entra in contatto non solo con la creatività ma con tutti gli aspetti produttivi: dalla progettazione alla pianificazione, fino alla presentazione della collezione. Lavorare a stretto contatto con designer e professionisti del settore permette di interiorizzare processi creativi reali, sviluppare un network professionale e aumentare la propria visibilità.

Al termine del percorso, il tasso di occupazione si attesta su percentuali molto alte, entro sei mesi, segno di una formazione che intercetta le esigenze del mercato e propizia l’entrata nel mondo del lavoro. Molti progetti degli studenti vengono presentati e premiati in fiere di settore come Milano Fashion Week, Lineapelle, Pitti Filati, dimostrando una capacità progettuale competitiva e riconosciuta anche al di fuori dell’istituzione formativa. Alcuni laureandi arrivano a proporre veri e propri fashion film presentati nell’ambito del Fashion Graduate Italia, e alcune collezioni arrivano in concorsi nazionali e internazionali. Questa esposizione pubblica consente di costruire una reputazione professionale sin dai primi passi nel settore.

Un percorso formativo costruito su moduli flessibili, laboratori all’avanguardia, stage professionalizzanti e un sostegno mirato alla tesi – che può abbracciare temi come inclusione, sostenibilità o utilizzo delle tecnologie digitali – offre al giovane designer un mix di competenze solide e distintive. 

In Italia tra l’altro, oltre alla creatività, la domanda di figure tecniche nel settore moda è in forte crescita: dalle stime dell’Altagamma e Unioncamere emerge che tra il 2024 e il 2028 saranno richiesti circa 75.000 nuovi professionisti solo nel fashion di fascia alta, con un tasso di copertura delle posizioni disponibile di poco superiore al 50%. Contemporaneamente, i laureati in design – compresi quelli provenienti da master – raggiungono percentuali di occupazione a 12 mesi che variano tra il 90 % e il 97 %, come mostrano i recenti dati del Politecnico di Milano. Questo significa che un’alta formazione, con esperienze pratiche e una tesi strutturata su temi emergenti, non solo colma il gap tra domanda e offerta nel settore, ma trasforma il giovane designer in una risorsa immediatamente spendibile sul mercato, con un profilo professionale originale, completo e orientato all’innovazione.

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