Il progetto combina dei pezzi storici firmati da uno dei più grandi maestri dell’architettura italiana del ’900 con una collezione di lampade esclusivamente commissionate dalla galleria ai Formafantasma, stabilendo molteplici livelli di lettura, ma uno stesso immaginario di riferimento.
In mostra per la prima volta i mobili disegnati alla fine degli anni ’70 da Ignazio Gardella (1905 – 1999) appositamente per lo studio milanese dell’artista e designer di gioielli Pao Ying Wang (1923- 2016), sua compagna di vita per 35 anni. Due scrivanie e due cassettiere in lacca nera, rigorose, dallo stile vagamente orientale – un omaggio alla proprietaria – varianti uniche di modelli in produzione a partire dalla fine degli anni ’40, che confermano la vocazione di Gardella per lo studio delle forme architettoniche, per la cura dei dettagli e la definizione di una certa eleganza rigorosa.
D’ispirazione orientale sono anche i due tappeti disegnati in esclusiva da Allegra Hicks e dipinti a mano su fibre naturali a formare motivi decorativi dal gusto esotico, come dei chicchi di riso, omaggio contemporaneo alla designer Pao Ying Wang e ai suoi gioielli.
Una selezione dunque di pezzi unici e produzioni limitate, orientate a mantenere alta la qualità degli oggetti e degli arredi, alimentando l’idea di un design senza tempo, capace di adattarsi a luoghi, committenti e temi diversi per una casa e un’architettura insieme classica e attenta alla modernità,
NOTTURNO #1 – Accanto a questo progetto nuovo e vintage allo stesso tempo, a New York la galleria romana porta anche il nuovo lavoro dei fratelli Campana. Suddiviso in due distinti momenti espositivi, Notturno #1 (2017) e Notturno #2 (primo trimestre 2018), il progetto è finalizzato a mettere in evidenza il contributo individuale di Fernando e di Humberto all’interno della produzione comune. Articolato dunque in due fasi, il progetto presenta nella prima mostra Notturno #1 una selezione di disegni e studi inediti realizzati da Fernando e i primi pezzi – ad essi ispirati – della nuova collezione Campana denominata Bacteria che sarà ampliata nel corso del 2018. I disegni non sono solamente proposti come materiale complementare allo sviluppo degli arredi ma anche come un corpus di lavori autonomi, esemplari unici del linguaggio intimo e oscuro di Fernando attratto dai moti ancestrali e dalle strutture amorfe. Allo stesso modo, la mostra di maggio 2018, Notturno #2, presenterà gli studi e le ricerche personali di Humberto insieme ad altri nuovi lavori Campana.
Il progetto nasce, infatti, proprio con l’intenzione di suggerire un modo nuovo di guardare al processo creativo dei due designer, ognuno dei quali muove da ricerche e suggestioni individuali, al fine di trasformare la propria esperienza in un orizzonte condiviso al quale ispirarsi ogni volta in modo diverso, dando origine a composizioni corali di grande forza espressiva.
Fernando e Humberto sono due persone molto diverse, che si sono allontanate e poi riavvicinate fino a trovare l’uno nell’altro ciò che mancava. Le loro esperienze, seppure opposte, si sono rivelate complementari e sono confluite in una poetica comune, continuamente alimentata dalla fantasia, dal gioco, dal sogno così come dalla vita quotidiana. Alla base del lavoro dei Campana c’è il desiderio di creare legami tra codici diversi, combinando insieme pensiero e materia, bidimensionale e tridimensionale, immaginazione e realtà, una filosofia allo stesso tempo naïve e profonda. Una ricerca questa che sembra nascere dalla commistione di culture, linguaggi e architetture diverse che convivono nella città di San Paolo. Spiega Fernando: “San Paolo è una città cubista, una città piena di storie che si sovrappongono e si confondono, ed è nel tentativo di astrarre il paesaggio urbano e le sue sequenze tridimensionali che nascono i miei disegni. L’ispirazione – continua Fernando – è un sogno notturno,
o forse un incubo, capace di sparire in un attimo, come uno sguardo, come la luce del sole su un palazzo. Uso il disegno in piena libertà, velocemente, per non perdere nulla di ciò che immagino, è poi il contatto con la materia a dirci cosa dobbiamo fare.”
La
collezione Bacteria si ispira proprio a questo processo a metà tra l’onirico e l’ipnotico, enfatizzando l’aspetto grafico, il dinamismo e il virtuosismo interno dei disegni. L’impianto generale di questi disegni, dal segno istintivo e vitale, riecheggia sia nel tappeto in lana e seta di banano annodato a mano e realizzato in collaborazione con
Nodus che nella nuova serie di lampade (da terra, da tavolo, da soffitto) in lamina di ottone traforata. Se questi lavori da un lato mantengono alcune delle caratteristiche principali della poetica dei Campana (la spirale, la linea continua, l’intreccio, la metamorfosi), dall’altro inaugurano una nuova fase di indagine dei fratelli mirata ad approfondire la potenza ipnotica del gesto e del segno reiterati.