21 Novembre 2017

Dentro il Louvre di Abu Dhabi, design e arte dal mondo

Ci sono 23 gallerie permanenti, 600 pezzi di cui la metà dalla Francia. Un patrimonio globale per la prima volta nel mondo arabo. In una struttura avvenirisitica firmata da Jean Nouvel.

21 Novembre 2017

Dentro il Louvre di Abu Dhabi, design e arte dal mondo

Ci sono 23 gallerie permanenti, 600 pezzi di cui la metà dalla Francia. Un patrimonio globale per la prima volta nel mondo arabo. In una struttura avvenirisitica firmata da Jean Nouvel.

21 Novembre 2017

Dentro il Louvre di Abu Dhabi, design e arte dal mondo

Ci sono 23 gallerie permanenti, 600 pezzi di cui la metà dalla Francia. Un patrimonio globale per la prima volta nel mondo arabo. In una struttura avvenirisitica firmata da Jean Nouvel.

Louvre Abu Dhabi ha aperto questo mese le sue porte con una sfarzosa cerimonia, un sollievo dopo 15 anni di lavori e rinvii.

Si candida sicuramente a essere uno dei musei più visitati del mondo, frutto di un inedito accordo governativo tra gli Emirati Arabi e Parigi, anche se tutta la stampa internazionale in questi giorni è alle prese con una conta delle opere che, a quanto pare, non sono numericamente all’altezza del grand opening.

Ma noi vogliamo mostrarvi come questo masterpiece architettonico di Jean Nouvel sta cambiando l’idea delle esposizioni museali finora concepite.

IL CONCEPT – Nel distretto di Saadiyat Island, il cuore culturale di Abu Dhabi, il progetto iniziato nel 2007 ha finalmente aperto lo scrigno: gallerie con 600 pezzi, metà provenienti da collezioni locali, metà dai 13 partner francesi che hanno aderito all’operazione. La capitale degli Emirati ha voluto nei 6.400 metri quadri di esposizione, un patrimonio in costante aumento, che spaziano dai ritrovamenti archeologici alle sculture neo-classiche. Il concetto è di unire le arti decorative locali con le pietre miliari occidentali. Il tutto sugellato da alcune proposte di peso di arte contemporanea.

Visto dall'acqua:
Visto dall’acqua: il museo Louvre di Abu Dhabi in uno scatto di Roland Halbe.

Si vedono statue asiatiche del 3mila avanti Cristo, una sfinge greca e un bracciale iraniano. Altro posizionamento rilevante è quello dei manufatti religiosi. C’è l’unione delle arti di ogni provenienza che è una dichiarazione di grande dialogo: il Corano blu, la Bibbia gotica e una testa di Buddha in marmo bianco proveniente dalla Cina. Per l’Italia a rappresentare l’arte sacra c’è il capolavoro di Giovanni Bellini, Madonna e bambino (ma c’è anche un Leonardo).

Challenging Modernity:
Challenging Modernity: Louvre Abu Dhabi – foto di Marc Domage.

Per gli europei moderni sono esposti Mondrian, Magritte, Picasso, Van Gogh, Rodin, nomi degni di un’apertura di queste dimensioni. Per il contemporaneo uno dei pezzi forti è una scultura monumentale di Ai Weiwei e nove tele di Cy Twombly.

In aggiunta alle 23 gallerie permanenti, il Louvre Abu Dhabi ha anche un auditorium da 270 posti, un ristorante, delle boutique e caffé.

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Louvre Abu Dhabi – The Great Vestibule foto di Marc Domage.

L’ARCHITETTO – Jean Nouvel con il suo studio ha sintetizzato in una sola opera l’expertise accumulato nell’eleganza architettonica, il planning urbano e l’interior design. Per realizzare un’opera simile sono stati integrati concetti di landscape design e graphic design. Nouvel si è ispirato alle conformazioni tipiche delle medine, i centri vitali delle città arabe. In più, ha immaginato una cupola gigantesca di foglie di alberi di palma che lasciano passare la luce attraverso la struttura che crea 7800 stelle dalla copertura.

L’architetto che ha vinto la Biennale di Venezia e ricevuto numerose onoreficenze da enti internazionali (Royal Institute of British Architects, Japan’s Fine Arts Association, Borromini Prize, Pritzker Prize), ha dichiarato di aver lavorato fin dall’inizio “a un museo delle civiltà di tutto il mondo“. E quindi anche il concept della monumentale sede riflette l’idea francese e araba di sviluppare il primo museo universale nel mondo arabo, a cui sarà permesso di usare il nome Louvre per 30 anni.

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Immagine di Christian D'Antonio

Christian D'Antonio

Christian D’Antonio (Salerno,1974) è direttore responsabile della testata online di lifestyle thewaymagazine.it. Iscritto all’albo dei giornalisti professionisti dal 2004, ha scritto due libri sulla musica pop, partecipato come speaker a eventi e convegni su argomenti di tendenza e luxury. Ha creato con The Way Magazine e il supporto del team di FD Media Group format di incontri pubblici su innovazione e design per la Milano Digital Week e la Milano Design Week. Ha curato per diversi anni eventi pubblici durante la Milano Music Week. È attualmente ospite tv nei talk show di Damiano Gallo di Discovery Italia. Ha curato per il quartiere NoLo a Milano rassegne di moda, arte e spettacolo dal 2017. In qualità di giudice, ha presenziato alle manifestazioni Sannolo Milano, Positive Business Awards, Accademia pizza doc, Cooking is real, Positano fashion day, Milan Legal Week.
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