Nel varcare i cancelli degli Studi di Cinecittà, di Via Vincenzo Lamaro 30, che quest’anno ospitano le sfilate di Altaroma, mi sono tornati alla mente racconti di famiglia sugli anni d’oro del cinema a Roma e l’emozione mi ha travolta facendomi tornare alla mente i grandi film che fanno parte della storia grazie ai quali gli allora giovani della nascente moda italiana Roberto Capucci, Sorelle Fontana e Fernanda Gattinoni divennero noti a livello internazionale perché scelti dalle grandi dive americane che frequentavano gli atelier romani.
Ed è proprio tra le vie degli studi e nei set e teatri messi a disposizione di Altaroma da Istituto Luce e Cinecittà, che questi divi passeggiavano e lavoravano. Gli stessi luoghi in cui abbiamo visto le collezioni dei giovani astri nascenti della moda cui auguriamo successo e futuro.
Nell’ “Area Antica Roma” due spazi sono stati dedicati a Showcase e ad A.I. Artisanal Intelligence.
Showcase, il progetto promosso con successo da Altaroma e ICE Agenzia, è una piattaforma artistica nata per dare visibilità e mettere in contatto nuovi mondi del lifestyle italiano con stampa, operatori del trade e i buyer nazionali e internazionali, provenienti dai mercati più strategici.
Dal 28 al 30 curiosi e operatori del settore potranno vedere i brand di accessorio e abbigliamento di altissimo profilo e rigorosamente Made in Italy che si passeranno il testimone.
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I brand esposti nel “primo episodio” di showcase sono: Adrianhats, con i suoi cappelli di paglia dallo stile impeccabile con dettagli in seta che li rendono pratici ma eleganti; Aroma30 linea di abbigliamento con una forte componente eco, che usa solo tessuti già prodotti ed in giacenza nei magazzini delle fabbriche e tinture naturali ricavate da cannella, menta, té nero, legno di Campeggio e radice di robbia; Italo Marseglia, con una collezione dalle lavorazioni sartoriali magistralmente eseguite su tessuti e materiali ricercati e di pregio.
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Giulia Barela Jewelry che ha presentato le sue “sculture indossabili”, gioielli in bronzo bagnato oro 24 carati o argento bianco o rodiato di nero scelti da attrici e cantanti sulle scene e nella vita quotidiana. E ancora 011 Eyewear, Adelaide C., Alessandra Giannetti, Caterina Moro, Fase Factory, Gaetano Pollice, Gaia, Irma Cipolletta, Martina Cella, Monica Campri, Morfosis, Obligé, Pokemaoke, Supermarket Bag, The Dots e Una Sera.
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Spiega Silvia Venturini Fendi – Presidente di Altaroma che“Altaroma prosegue la propria mission dedicata allo scouting, curato da Simonetta Gianfelici (fashion expert e talent scout), e alla promozione dei nuovi talenti della moda, confermando, grazie al determinante supporto di ICE – Agenzia, l’appuntamento con Showcase. Il progetto è in crescita e, già alla sua seconda edizione, coinvolge sempre più brand contemporanei e startup interessanti selezionati per creatività, qualità di prodotto, ricerca e capacità produttiva. Showcase si afferma come strumento efficace di impulso mirato alla vendita e al business, laddove gli addetti ai lavori, sempre alla ricerca del nuovo, trovano terreno fertile nelle nostre proposte.”
Cambiando sala ci troviamo in un campo base fatto di tende e tavoli da lavoro dove giovani designer sperimentano uno stile contemporaneo che unisce la ricerca artigianale all’immagine dell’abbigliamento sportivo, alla divisa e alla dimensione outdoor. Siamo entrati nel campo di A.I. Re-action A.I. Artisanal Intelligence
Sono storie italiane e straniere di reinvenzione della tradizione, come nel caso di GR10K che trasforma l’estetica dell’uniforme militare e da lavoro, tenendo sempre al primo posto la sostenibilità di produzione. O di ALAMA, collezione di gioielli realizzati da un gruppo di donne Masai secondo un design sostenibile basato sulla memoria di segni e di elementi antichi. L’abito da lavoro viene rivisitato da Alfredo Grassi che ha esposto anche alcuni pezzi dell’archivio dell’azienda di famiglia. E ancora il lavoro di Aigerim Kairat che si ispira all’immagine del 1984 del padre, soldato dell’Air Force Russa, che si lancia con il paracadute dopo esser stato colpito; il nuovo progetto M140, di Michele Canziani e Stefano Ghidotti; Vitelli con la maglieria italiana in tutta la sua tradizione artigianale; lo street style di Nicola Spinelli; i capi mutanti e trasformabili di Giorgia Andreazza; Valentina Ortiz ed il suo street style femminile e determinato; la collezione di Binghua Mao, nativo del Mar della Cina, che si ispira al mondo dei pescatori; Il nomadismo di Alessia Panza e Giorgia Pizzella con i loro abiti rifugio; i nuovi tessuti ottenuti da biomateriali attraverso colture batteriche e sostanze di origine vegetale e proteica di Erica Curci con EXUVIA.