17 Giugno 2019

“The Time is Now!”: lo Ied lancia la moda sostenibile ora

Sostenibilità, manualità e creatività: Il sistema moda si mobilita per la salvaguardia dell'ambiente a Pitti Uomo edizione 2019.

17 Giugno 2019

“The Time is Now!”: lo Ied lancia la moda sostenibile ora

Sostenibilità, manualità e creatività: Il sistema moda si mobilita per la salvaguardia dell'ambiente a Pitti Uomo edizione 2019.

17 Giugno 2019

“The Time is Now!”: lo Ied lancia la moda sostenibile ora

Sostenibilità, manualità e creatività: Il sistema moda si mobilita per la salvaguardia dell'ambiente a Pitti Uomo edizione 2019.

Il tema della moda sostenibile non è solo un trend momentaneo ma una questione urgente. La call to action lanciata dall’Istituto Europeo di Design insieme al Consorzio Italiano Implementazione Detox e Greenpeace Italia, in occasione di Pitti Immagine Uomo ha dato il via ad un progetto di ricerca e sviluppo collezioni uomo, orientate all’impiego di materie prime ecosostenibili. The Time is Now!

Qui sotto un modello ODDLY BEAUTIFUL Collection by Minhae Ha, Zicen Zhang. Fabrics by Berto, Candiani, Emmetex, Filati Biagioli Modesto, Marini Industrie, Miroglio. Fashion film by Francesco Saverio Costanzo.

Quanto il mondo degli addetti sia consapevole dell’urgenza di affrontare le problematiche dell’inquinamento terrestre è dimostrato chiaramente dall’impegno che moltissimi brand a livello mondiale stanno mettendo in atto per studiare strategie che trasformino il sistema moda, ritenuto uno dei più inquinanti del mondo. Ma andando alla radice del problema una colonna della formazione come l’Istituto Europeo di Design ha studiato un percorso formativo che permetta ai futuri creativi di acquisire una consapevolezza nuova, quella della sostenibilità. Per questo insieme al Consorzio Italiano Implementazione Detox e Greenpeace Italia ha lanciato il progettoThe time is now! per lo sviluppo di collezioni uomo orientate all’impiego di materie prime ecosostenibili.

Partendo dal concetto The time is now! perché dobbiamo intervenire ora e non abbiamo più tempo da perdere, 15 creativi selezionati fra gli studenti IED dei Corsi di Fashion Design e Fashion Stylist delle sedi di Milano, Roma, Firenze, Torino e Como, con la Direzione Creativa di David Parisi e Alessia Crea, alumni IED e co-fondatori del brand Casamadre, vincitori di Who is on Next?, hanno ideato collezioni sostenibili, realizzate impiegando tessuti che derivano da una filiera che segue processi produttivi certificati o che utilizza fibre naturali o di recupero.

Il risultato del delicato lavoro svolto è stato presentato a Firenze durante l’edizione di giugno di Pitti uomo: 5 capsule collection eco-friendly e 5 fashion film di racconto.

Qui sotto un modello PARCAE: Collection by Andrea Luisa Berger, Cecilia Fefe. Fabrics by tessuti Berto, Candiani, Marini Industrie. Fashion Film by Rom Uzan.

Abbiamo chiesto a Giovanni Ottonello, direttore creativo IED Italia, di parlarci di The time is now! . “E’ un progetto che vuole sensibilizzare gli studenti alla consapevolezza che non abbiamo più tempo, che occorre salvare il nostro mondo” ci ha spiegato sottolineando che “IED ha diecimila studenti l’anno, quindi un bacino di giovani che possono fare la differenza, possono aiutarci a cambiare in meglio il nostro pianeta visto che non abbiamo un pianeta B“. La vocazione di IED in questa direzione non è nata oggi: “IED infatti ha iniziato da diverso tempo a confrontarsi con la sostenibilità per fare qualcosa di assolutamento concreto“. Per questo appoggiandoci a due pilastri come CID e Greenpeace Italia “abbiamo riunito studenti provenienti dalle diverse sedi italiane che si sono confrontati sulla tematica. Tutti insieme abbiamo cercato di capire quale é l’uomo del futuro senza dimenticare quali sono le linee e i prodotti che l’uomo del futuro potrebbe indossare con attenzione alla comprensione di quello che indossa“. “Viviamo in un periodo storico dove si é persa questa capacità di guardare quello che indossiamo” ha commentato il direttore creativo di IED Italia spiegando “credo che nessuno si soffermi a guardare l’etichetta per capire qual’é la storia del capo” e ribadendo che “stiamo cercando di formare ed educare le persone a capire cosa stanno indossando perchè la nostra pelle ce lo chiede e il mondo ce lo chiede”.

Questo è un capo della capsuel HUMAN TRACE. Collection by Erica Pepe, Lidia Vigna.
Fabrics by tessuti Berto, Emmetex, Marini Industrie, Miroglio, Texmoda. Fashion Film by Tatiana Ciardo

Per questo “vogliamo educare gli studenti non solo per il lavoro ma anche per il loro percorso di vita. E’ una missione che anche noi dell’Istituto Europeo stiamo cercando di portare avanti”. Certo, ha aggiunto, “non é facile, ma stiamo crescendo, ci stiamo evolvendo e gli studenti crescono con noi. Siamo una scuola di formazione e abbiamo deciso di iniziare questo percorso non solo con la moda ma anche con il design. Il Salone del Mobile che si é chiuso ad aprile era esattamente un progetto che toccava queste tematiche con il designe. Questo sarà il futuro di IED”.

Qui un modello PURU PURU: Collection by Veikko Seppala, Vittoria Xerra.
Fabrics by Berto, Candiani, Emmetex, Filati Biagioli Modesto, Industria italiana !lati, Marini Industrie,
Miroglio. Fashion Film by Federica Murgia.

E questa loro mission si ritrova in tutte le attività che IED promuove durante il percorso formativo degli studenti, mettendoli in contatto con aziende partner che fanno dei concetti di sostenibilità ed ecologia uno baluardo da mostrare con orgoglio. Infatti “Formare i progettisti della moda del futuro con competenza e passione è da sempre la nostra mission” ha voluto evidenziare Sara Azzone, Direzione IED Moda Milano. Che ha però sottolineato che occorre ora “fornire loro una consapevolezza nuova, quella della sostenibilità, affinché siano in grado di considerarla sempre nei processi dei propri progetti. Quando ho conosciuto Andrea Cavicchi e il grande lavoro che CID-Detox sta portando avanti con il patrocinio di Greenpeace Italia ho ritenuto che potessero essere i partner ideali per educare i nostri studenti a una moda sostenibile e al rispetto dell’ambiente “.

Paola Pattacini, Direzione IED Moda Roma ha commentato che “viviamo in un’epoca di grandi cambiamenti. Dopo anni di sprechi, eccessi e abusi possiamo finalmente notare il cambio di mentalità, un ritorno alla creatività pura, alla manualità e, soprattutto, alla sostenibilità, che ci permette di creare un prodotto vero, etico ed indossabile, ma soprattutto raffinato e ricercato. The time is now! è un lavoro corale di studenti provenienti da vari paesi e da sedi diverse di IED che cercano, attraverso le loro progettazioni, di proporre un loro punto di vista alla moda del futuro”.

Partner del progetto il Consorzio CID che ha aderito nel 2006 alla campagna Detox promossa da Greenpeace per sensibilizzare i grandi brand a liberare la moda da sostanze tossiche. Le collezioni The Time is Now! sono state realizzate con i tessuti forniti da aziende impegnate in Detox e selezionate per i processi attenti all’ambiente: Be.Mi.Va, Berto Industrie Tessili, Candiani Denim, Emmetex, Filati Biagioli Modesto, Furpile Idea, Industria Biagioli, Industria Italiana Fialti, Lanificio Mario Bellucci, Marini Industrie, Miroglio Group e Texmoda Tessuti.

Andrea Cavicchi, Presidente Consorzio Detox ha ringraziato le aziende del Consorzio, che hanno contribuito al progetto attivamente, mettendo a disposizione i loro prodotti e la loro esperienza, evidenziando che l’impegno di quelle imprese in progetti di sostenibilità, a partire dai principi Detox di Greenpeace, è per il Consorzio “un elemento di grande riconoscibilità a livello internazionale, oggi rafforzato dall’ingresso di due nuove aziende della filiera moda: Antilotex Flock Italia e Quagli e Fioravanti Trading”. Cavicchi ha inoltre messo in evidenza che questa lunga collaborazione con IED ha permesso di apprezzare “la forte sensibilità dei giovani studenti per i temi del riuso, un interesse particolare ai processi tessili non inquinanti e ai sistemi di depurazione delle acque e che “Il loro lavoro non ha mai perso di creatività, gusto estetico e innovazione, dimostrando che la sostenibilità e l’economia circolare possono essere elementi di arricchimento della creatività dei giovani designer, soprattutto se supportati da un corpo docente qualificato”.

Per Chiara Campione, Head della Corporate and Consumer Unit di Greenpeace Italia “il Sistema Moda è ad un bivio e deve scegliere quale strada percorrere” : “non è più possibile proseguire con l’attuale modello di business basato sullo spreco e che fomenta una mentalità usa e getta con impatti ambientali che non possiamo più permetterci”. E “queste bellissime collezioni, pensate da designer di grande talento, mostrano che è possibile invertire la rotta attraverso l’innovazione e la creatività ed immaginare una rivoluzione della moda capace di rispettare le limitate risorse del nostro Pianeta. Le donne e gli uomini che hanno progettato queste collezioni ci ricordano che possiamo abbandonare l’idea di un “materialismo usa e getta” e convertire l’intero sistema a ciò che altri hanno definito un “vero materialismo” in cui i materiali, i processi per trasformali e l’ambiente di provenienza, sono considerati preziosi.”

Qui sotto cappotto DIVISI Collection by Violetta Gancia, Marcello Pipitone.
Fabrics by Marini Industrie, Emmeci, Texmoda. Fashion Film by Martina Modenese

Le collezioni sono state presentate negli spazi della Corte della Palazzina Reale: Divisi, Human Trace, Oddly Beautiful, Parcae e Puru Puru, accompagnate dalla proiezione dei fashion film che, curati dallo stylist del gruppo, hanno raccontato il concept creativo.

Divisi di Violetta Gancia (Fashion Design IED Torino), Martina Modenese (Fashion Stylist IED Milano) e Marcello Pipitone (Fashion Design IED Milano) parte dal concetto della divisa che conferisce un’identità ma al tempo stesso spersonalizza. La collezione rivisita gli stilemi delle divise attraverso look dai volumi inattesi che guardano alla versatilità e alla trasformazione continua; i capi sono realizzati in tessuti strutturati, con tagli sinuosi e improvvisi innesti.

Human trace di Tatiana Ciardo (Fashion Stylist IED Milano), Erica Pepe (Fashion Design IED Firenze) e Lidia Vigna (Fashion Design IED Firenze) racconta la bellezza delle increspature e della trama della pelle umana; impunture e ricami di pizzo a chiacchierino si fanno impronte digitali sul tessuto.

Oddly beautiful di Minhae Ha (Fashion Design IED Milano), Zicen Zhang (Fashion Design IED Milano) e Francesco Saverio Costanzo (Fashion Stylist IED Milano) presenta capi dal taglio perfetto e realizzati con tessuti sostenibili ma che in un contrasto caleidoscopico ricompongono sfumature e colori brillanti ma ferali.

Divisi: Giacche, pantaloni e tute come armature confortevoli sorprendono e attraverso tagli, lunghe zip e aperture, conducono a nuove possibilità di utilizzo.

Parcae di Andrea Luisa Berger (Fashion Design IED Roma), Cecilia Fefe (Fashion Design IED Roma) e Rom Uzan (Fashion Stylist IED Firenze), si ispira ai canoni estetici di armonia ed equilibrio della Grecia classica con drappeggi misurati, pieghe profonde e studio geometrico di pesi e volumi.

Puru Puru di Vittoria Xerra (Fashion Design Accademia di Belle Arti “Aldo Galli”), Federica Murgia (Fashion Stylist IED Milano) e Veikko Seppala (Fashion Design IED Milano) presenta 5 look che esaltano la versatilità del tessuto e le potenzialità di trama e ordito. Il denim viene destrutturato, i volumi sono ampi e fluidi, accompagnati da preziose lavorazioni.

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Camilla Di Biagio

The Way Magazine ha un occhio sulla "grande bellezza" di Roma (e non solo) grazie a Camilla. Sempre attratta dal fashion world lo vive sin da giovanissima. Se tre è il numero perfetto, la perfezione nasce dal connubio moda, musica, spettacolo. Fashion designer, fashion stylist ed event planner, si dedica alla scoperta ed alla formazione di giovani creativi, preferendo il dietro le quinte alle luci della ribalta. Dopo una lunga stagione dedicata alla produzione e all'allestimento di sfilate (Milano Moda, Alta Roma) e alle mostre d'arte, ora affianca alla sua professione anche l'insegnamento allo Ied di Firenze.
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