4 Maggio 2020

Navigli in quarantena, queste foto saranno la nostra memoria

Il nostro fotografo ha catturato la clama prima del ritorno graduale alla normalità. In tanti anni di sviluppo vorticoso, la zona più turistica di Milano non si era mai vista così.

4 Maggio 2020

Navigli in quarantena, queste foto saranno la nostra memoria

Il nostro fotografo ha catturato la clama prima del ritorno graduale alla normalità. In tanti anni di sviluppo vorticoso, la zona più turistica di Milano non si era mai vista così.

4 Maggio 2020

Navigli in quarantena, queste foto saranno la nostra memoria

Il nostro fotografo ha catturato la clama prima del ritorno graduale alla normalità. In tanti anni di sviluppo vorticoso, la zona più turistica di Milano non si era mai vista così.

Quando Gianni Foraboschi ci ha mandato questo servizio, mancava poco alla riapertura di Milano dopo la quarantena. Il Covid-19 ha lasciato una traccia indelebile sulla città più frenetica d’Italia e queste fotografie raccontano di una calma che già da oggi, 4 maggio, ci sembra ancora incomprensibile.

I Navigli sono sempre stati uno dei miei  luoghi fotografici preferiti di Milano – racconta il fotoreporter a corredo di queste immagini concesse in esclusiva a The Way Magazinesin da quando ho iniziato a  frequentarli a partire dall’inizio degli anni ’80. Rimetterci piede nelle condizioni eccezionali di assenza quasi totale di vita, mi ha  provocato  un certo senso di disorientamento:  ho dovuto rifocalizzare la mia visione per adattarla ad un paesaggio che mi sfidava.  Soprattutto perchè mi sembrava di vivere istintivamente l’atmosfera di un coprifuoco”.

Foto di Gianni Foraboschi/The Way Magazine.

Il “tutti a casa” forzato ha avuto tante implicazioni. Le uniche presenze di vita umana sono stati per tanti giorni solo i rider. Segno dei tempi catturato magistralmente da Foraboschi. “Sì, mi sono confrontato con delle geometrie insolite che nel contempo tuttavia  mi hanno stimolato a creare delle composizioni  surreali. I miei scatti sono maturati  in simbiosi con una partecipazione emotiva al “non luogo” in cui mi trovavo, e ho cercato di sublimare le mie sensazioni in inquadrature che “possano suscitare anche la gioia del momento” che io ho vissuto. L’approccio fotografico che ne e’ scaturito riflette il mio percorso culturale e artistico attraverso il canone del bello e dell’essenziale! La bella fotografia e’ anche poesia!”

Da oggi in poi la nostra memoria dovrà confrontarsi anche con questa surreale e a tratti temibile e terribile esperienza. Gianni Foraboschi conclude: “Il mio intento non era quello di realizzare delle fotografie che potessero catalogarsi semplicemente come spazi metafisici. Il mio linguaggio ha voluto  esaltare gli spazi architettonici nel loro dinamismo di linee geometriche in una veste iper-reale, per proiettarsi  al di là del visibile. Sono stato coinvolto profondamente dal “vacuum loci” dei Navigli durante questa  mia passeggiata   e  confido che  per contrasto le mie fotografie possano coinvolgere  lo spettatore  nel cogliere la pienezza  degli spazi con i loro momenti suggestivi”.

Fotoservizio di Gianni Foraboschi per The Way Magazine – Milano, 30 aprile 2020

 

 

 

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