Tra gli indiscussi protagonisti della scena artistica internazionale del secondo dopoguerra, Emilio Isgrò (Barcellona Pozzo di Gotto, Messina, 1937) è il padre della cancellatura, un atto che cominciò a sperimentare nei primi anni Sessanta e che ancora oggi mantiene la stessa vivacità e audacia creativa. Ne sono testimonianza attualissima le tante mostre e tributi al maestro che si susseguono in ogni parte d’Italia. The Way Magazine ha avuto l’onore di coinvolgere il maestro in un evento pubblico nel 2018.

Dal 18 novembre 2023 al 16 marzo 2024, M77 Gallery di Milano ospita una nuova e inedita installazione di Emilio Isgrò, appositamente progettata per gli ambienti dello spazio espositivo milanese.
Il lavoro dell’artista, che si sviluppa sui due piani dell’edificio di via Mecenate 77, ruota attorno alla figura di Ulisse.
Non è la prima volta che Emilio Isgrò si rapporta con gli eroi, le leggende e i miti dell’antichità. Nato nella Magna Grecia siciliana, Isgrò si è infatti spesso confrontato con quanto prodotto a livello artistico e culturale nell’area greco-romana per realizzare opere d’arte contemporanea capaci d’interpretare il presente, guardando al passato.

Ne è un esempio l’iniziativa recentemente tenuta a Brescia dove ha lavorato ispirandosi alla Vittoria Alata, una delle più importanti sculture di epoca classica, simbolo della città, quale preludio per la grande mostra tenuta nei luoghi che ricordano le origini romane di Brescia, dal Parco archeologico al Museo di Santa Giulia, dal Capitolium al Teatro Romano.
Anche la sua produzione letteraria non è rimasta scevra dalle suggestioni della classicità, raggiungendo uno dei suoi vertici con L’Orestea di Gibellina, rappresentata tra il 1983 e il 1985 sulle rovine del paese terremotato.
Per questo nuovo e atteso appuntamento, Emilio Isgrò insegue il mito di Ulisse partendo dalla tradizione omerica, per poi passare alla rappresentazione dell’eroe simbolo dell’umana sete di sapere e della instancabile volontà che Dante fece nella Divina Commedia, quindi a quella novecentesca di stampo psicanalitico di James Joyce, fino a giungere al capitano Achab, visto come un epigono dell’Ulisse omerico, protagonista di Moby Dick di Herman Melville.
Allo spazio Treccani Arte di Roma invece c’è la possibilità di ammirare altre opere uniche di Isgrò, tra cui l’opera serigrafica Venti voci per la Treccani e dieci virgole per il mondo, realizzata in occasione del cinquantesimo anniversario dalla storica esposizione (1970) presso la Galleria Arturo Schwarz in cui il Maestro presentò venticinque volumi dell’Enciclopedia cancellati. Un pezzo dell’artista siciliano è anche presente nella collezione di poster d’autore “Utopia”. In questo caso all’artista è stato chiesto di scegliere una parola del vocabolario della lingua italiana e di associare ad essa un’immagine, realizzata ad hoc, selezionata dal proprio corpus di opere, rielaborata o appropriata (Treccani Arte, Roma, Palazzo Mattei di Paganica, piazza della Enciclopedia Italiana 4).
A Carpi, Modena, fino al 10 dicembre 2023, Palazzo dei Pio di Carpi si inserisce nel palinsesto di Festivalfilosofia 2023 con la mostra Emilio Isgrò – Sillogismo del cavallo che raccoglie quarantasette opere tutte inerenti al mondo della filosofia a testimoniare l’intenso rapporto avuto dal Maestro con questa disciplina a partire dagli anni sessanta. A queste si aggiunge la serie dedicata a Pico della Mirandola con la cancellazione di venti volumi delle Conclusiones realizzata nel 2014 e in questa occasione esposta nel Palazzo dei Pio che ha un forte legame con la famiglia del filosofo.
Curata da Chiara Gatti e Marco Bazzini e prodotta dal Comune di Carpi – Musei di Palazzo dei Pio, con il contributo di Fondazione Cassa Risparmio di Carpi e la collaborazione dell’Archivio Emilio Isgrò, l’esposizione è allestita negli splenditi ambienti del loggiato di Palazzo dei Pio e si inserisce nel programma di Festivalfilosofia, in scena tra Modena, Carpi e Sassuolo il 15, 16 e 17 settembre 2023. Il tema di quest’anno, Parola, si allinea perfettamente alla poetica di Emilio Isgrò, un artista che della parola e della cancellatura ha fatto la sua personale espressione.
