2 Maggio 2025

La moda dei vincitori italiani all’Eurovision

I momenti più memorabili dello stile nella manifestazione europea attraverso i decenni. E per il 2025 a sorprendere ci penserà Lucio Corsi.

2 Maggio 2025

La moda dei vincitori italiani all’Eurovision

I momenti più memorabili dello stile nella manifestazione europea attraverso i decenni. E per il 2025 a sorprendere ci penserà Lucio Corsi.

2 Maggio 2025

La moda dei vincitori italiani all’Eurovision

I momenti più memorabili dello stile nella manifestazione europea attraverso i decenni. E per il 2025 a sorprendere ci penserà Lucio Corsi.

L’Eurovision Song Contest negli anni si è confermata non solamente come una competizione musicale delle più seguite al mondo, ma anche una passerella dove la moda e lo stile hanno giocato un ruolo fondamentale nell’identità artistica dei partecipanti, spesso influenzando la classifica finale.

Non è certamente un caso che i vincitori italiani dell’Eurovision abbiano saputo entrare nella memoria collettiva non solamente per le loro voci e le loro canzoni, quanto anche per scelte stilistiche che hanno lasciato il segno nella storia del festival.

Proviamo a ripassare un po’ di storia.

L’eleganza di Gigliola Cinquetti

Cominciamo con la prima vincitrice italiana dell’Eurovision. Era il 1964 e una giovane Gigliola Cinquetti conquistò l’Europa con “Non ho l’età, diventando la prima nostra connazionale a vincere il prestigioso concorso.

Il suo stile incarnava perfettamente l’eleganza italiana degli anni ’60: un abito bianco semplice ma raffinato, con una silhouette a trapezio che sottolineava la sua giovane età e la purezza del messaggio della canzone. I capelli cotonati e il trucco minimalista completavano un look che trasmetteva innocenza e autenticità.

Insomma, con grande semplicità Gigliola Cinquetti dimostrò all’Europa come la sua genuinità potesse essere rivoluzionaria in un contesto dove l’appariscenza iniziava a farsi strada.

Il ritorno all’autenticità di Toto Cutugno

Se pur non celebrato quanto gli altri per il suo stile, Toto Cutugno merita certamente una menzione per aver incarnato l’eleganza maschile italiana più classica e sobria.

Nel 1990, quando vinse con “Insieme: 1992“, Cutugno scelse un look formale ma non privo di personalità: un completo scuro ben tagliato, con una camicia bianca e dettagli che riflettevano il gusto italiano dell’epoca.

In altri termini, in uno scenario internazionale in cui i costumi sempre più eccentrici stavano iniziando a farla da padrona, Cutugno rimase fedele alla tradizione sartoriale italiana, dimostrando che l’eleganza classica può essere altrettanto memorabile quanto le scelte più audaci e – a volte – davvero improbabili.

La rivoluzione estetica dei Måneskin a Eurovision 2021

Bisogna attendere fino al 2021 per un’altra vittoria italiana all’Eurovision. L’attesa è però stata ripagata: i Måneskin hanno infatti compensato oltre 30 anni di mancate vincite con una rivoluzione stilistica senza precedenti.

Il loro look glam rock, con elementi di gender fluid fashion e richiami al vintage, ha ridefinito l’immagine dell’artista italiano sulla scena internazionale. Il merito è in particolar modo attribuibile al frontman, Damiano David, con i suoi pantaloni di pelle, il trucco marcato e il torso spesso scoperto: un look che ha sfidato le convenzioni di genere contribuendo al successo della band. Altra citazione è certamente attribuibile alla parte femminile del gruppo: Victoria De Angelis ha infatti mescolato elementi rock con tocchi femminili in modo coraggioso ma convincente. I completi coordinati in pelle firmati Etro durante la finale hanno creato un’identità visiva potente, coerente con il messaggio ribelle di “Zitti e buoni“.

Se già le quote Eurovision davano come vincitori il gruppo italiano dopo la vittoria di Sanremo e il successo immediato della canzone, l’approdo in grande stile del loro rock sul palco ha contribuito a trasformare il concetto stesso di moda italiana agli occhi dell’Europa, divenendo un tassello fondamentale della loro vittoria.

L’impatto culturale della competizione Eurovision

Tirando le somme di quanto sopra, sembra proprio che i vincitori italiani abbiano finalmente dimostrato come la moda all’Eurovision non sia solo questione di abiti, ma di vera e propria comunicazione culturale. Dalla purezza degli anni ’60 di Cinquetti, passando per la classica eleganza di Cutugno, fino alla rivoluzione estetica dei Måneskin, ogni artista ha portato sul palco internazionale un capitolo diverso del racconto stilistico italiano.

Nonostante la diversità di stile dei tre vincitori italiani dell’Eurovision, ciò che accomuna Cinquetti, Cutugno e i Måneskin è, in fondo, la loro capacità di utilizzare la moda come estensione naturale della propria espressione musicale, un biglietto da visita che ha permesso ai vincitori italiani nella storia dell’Eurovision di poter giocare un ruolo da protagonisti e confermare come l’Italia continua a comunicare la propria identità culturale al mondo intero come nessun’altra nazione ha fatto.

Lucio Corsi è un cantautore toscano classe 1993, proveniente da Val di Campo di Vetulonia. Quest’anno rappresenta l’Italia all’Eurovision, dopo la rinuncia del vincitore di Sanremo, Olly.

C’è da scommettere, a questo punto, che il filone stilistico possa essere ulteriormente rinvigorito da Lucio Corsi: l’artista toscano rappresenterà il tricolore nell’edizione 2025 dell’Eurovision con uno stile molto personale, che richiama gli anni ’70 senza però dimenticare una moderna originalità.

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