Pierre et Gilles sono un brand che dice molto della cultura contemporanea francese. Riconosciuti in tutto il mondo per i loro ritratti onirici e fanciulleschi, sono tornati alla Galleria Templon, un’istituzione a Parigi visto che Daniel Templon si è reso responsabile presso i francesi dell’apertura a opere di Basquiat e Warhol.
La mostra che è partita da poco riporta l’immaginario del loro universo colorato con le icone che raffigurano nelle loro opere che splendono più che mai in questa nuova serie “Le temps imaginaire”, un’ode alla tolleranza e alla libertà. Si tratta di un primo ritorno in galleria dopo la grande retrospettiva di Bruxelles che ha svelato a tutti le loro complessità artistiche e ruolo sociale.

Il mondo di Pierre e Gilles, incantato ma tormentato dalle notizie, gioca con un certo “spirito francese” dove la diversità, l’apertura agli altri ma anche la nozione di resistenza prendono una dimensione sia seria che leggera. Il duo riporta una commovente preghiera serale di un giovane musulmano, un trio innamorato sul fondo della Torre Eiffel che evoca uno spirito libero di Parigi. In un’alcova della galleria, Pierre e Gilles rendono omaggio al pittore Bernard Buffet, che sceglie di suicidarsi invece di abbandonare la pittura. E poi le celebrità viste sotto punti di vista inediti come Michael Jackson.
“Non c’è una verità, ma innumerevoli possibilità – ricorda Sophie Duplaix, chief curator al Mnam – Centre Pompidou – “sono guardiani illuminati di valori universali, mai ostacolati da considerazioni morali o discriminazione politica ”
Pierre et Gilles, Le temps imaginaire – fino al 10 marzo 2018 a Parigi