“Guardate questo scatto con le valigie di cartone sopra le teste dei bimbi. Questo ho visto con i miei occhi alla stazione dei treni“. Mimmo Jodice in persona mostra lo scatto che simboleggia un’epoca, quella della, a tratti drammatica, emigrazione di italiani da Sud a Nord nel secondo dopoguerra. Lo scatto che definiremo “epico” è esposto assieme ad altri in bianco e nero nella mostra Vistamarestudio al centro di Milano (fino al 9 novembre -viale Vittorio Veneto 30 Milano, zona Repubblica )




Nato a Napoli nel 1934, Jodice si dedica alla fotografia a partire dagli anni Sessanta, considerandola fin dall’inizio non tanto un mezzo descrittivo quanto uno strumento espressivo. Negli anni Ottanta smette di fotografare la figura umana e usa il bianco e nero per trasfigurare gli spazi urbani vuoti, le architetture, i paesaggi, i frammenti archeologici e altre testimonianze della storia dell’uomo, caricandoli di un’atmosfera metafisica. L’intensità delle sue immagini deriva da un paziente lavoro in camera oscura, a partire da negativi di formato quasi sempre quadrato.
Open City/ Open Work, a cura di Douglas Fogle, la prima personale dellÂ’artista in galleria a Milano. La mostra traccia un collegamento fra i primi esperimenti di Mimmo Jodice con la fotografia negli anni 60 e le prime incursioni nella sua Napoli.

“Mimmo Jodice crea ciò che comunemente viene chiamata fotografia. Ma lo si può davvero considerare un fotografo? Forse sarebbe meglio definirlo un visionario che utilizza la macchina fotografica nella sua esplorazione del mondo. Jodice ha trascorso buona parte degli ultimi sessantanni utilizzando la macchina fotografica per guardare il mondo da molteplici e diverse prospettive. I suoi primissimi esperimenti risalgono agli anni Sessanta e rivelano unattrazione rivoluzionaria per laspetto materico della fotografia le proprietà quasi alchemiche della carta fotografica, le soluzioni reagenti, lingranditore e tutta lattrezzatura della camera oscura. Infatti, le sue prime immagini non sono altro che sperimentazioni, volte a creare quello che, nel 1962, Umberto Eco definì Opera aperta, piuttosto che convenzionali riproduzioni documentaristiche del mondo. Questa loro apertura, sia formale sia contenutistica, permette molteplici interpretazioni e lascia spazio a una poetica sperimentale davanguardia e, al tempo stesso, inaspettatamente umana. Mimmo Jodice: Open City/Open Work traccia un collegamento fra i primi esperimenti con la fotografia – i paesaggi architettonici strappati e ricomposti – e il primo tentativo di Jodice di guardare Napoli, la sua città natale, nella serie Teatralità quotidiana a Napoli, dellinizio degli anni Settanta. Queste fotografie si avvicinano allantropologia – immagini di feste popolari, manicomi, fabbriche, ecc.- per poi virare e aprirsi verso una poetica fatta di architetture e delle persone che vi abitano. Forma e contenuto si legano e si intrecciano nello sguardo di Jodice sulla città come organismo vivente e vitale, dagli angoli e i materiali più svariati: poesia visiva della vita di ogni giorno”. Douglas Fogle
Mimmo Jodice è nato a Napoli nel 1934. Autodidatta, artista di avanguardia fin dagli anni Sessanta, attento alle sperimentazioni e alle possibilità espressive del linguaggio fotografico, è stato protagonista nel dibattito culturale che ha portato allaffermazione della fotografia italiana anche in campo internazionale. Il suo lavoro è stato esposto nei musei in tutto il mondo. Le mostre personali recenti includono: Museo Eretz, Tel Aviv, 2018; Madre, Napoli 2016; Städtische Museen Jena, Jena 2013; Museo del Louvre, Parigi 2011; Maison Européenne de la Photographie, Parigi 2009; Palazzo delle Esposizioni, Roma 2009; Museo di Capodimonte, Napoli 1988 e 2008; Spazio Forma – Centro Internazionale di Fotografia, Milano 2007; MART – Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, 2004; MASP – Museu de Arte de Sao Paulo, 2004; The Museum of Photography, Mosca 2004. Nel 2003 il suo nome è stato inserito nellEnciclopedia Treccani, ha ricevuto il premio Antonio Feltrinelli dallAccademia dei Lincei, nel 2006 la Laurea Honoris Causa in Architettura dallUniversità Federico ll di Napoli, nel 2011 lonoreficenza Chevalier de LOrdre des Arts et des Lettres dal Ministero della Cultura Francese e nel 2013 la Laurea Honoris Causa in Architettura dallUniversità Svizzera Italiana. Le sue opere sono presenti in importanti collezioni pubbliche e private. Vive e lavora a Napoli.

Orari martedì-sabato 10.00 – 19.00
Vistamarestudio | Viale Vittorio Veneto 30 20124 Milano
T +39 02 63471 549
contact@vistamarestudio.com | vistamarestudio.com