Otto milioni e mezzo di arrivi in città in un anno. Se l’Italia vive di made in Italy, Milano è la vetrina del saper fare italiano. Anche per questo gli Stati Generali dell’Export 2024 sono partiti da oggi a Palazzo Reale con il meglio delle imprese tricolori che esportano. Dopo i saluti del presidente di Italian Export Forum IEF Lorenzo Zurino, subito si è entrati nel vivo con il provocatorio e coraggioso il discorso di apertura di Oscar Farinetti.

Oscar Farinetti, il fondatore di Eataly che ora presiede l’omonima fondazione, ha posto l’attenzione sulle peculiarità del sistema produttivo italiano: “Dobbiamo lavorare su quello che ci è arrivato. Cominciamo a far studiare i ragazzi sulle nostre vocazioni, stiamo ereditando bellezza e siamo i più invidiati del mondo. La storia della difesa del made in Italy contro qualcuno è solo una mossa alla ricerca di consenso. La politica deve promuovere. I francesi ci invidiano perché gli altri ci imitano più di quanto non succeda a loro. Basta uscire e lavorare”.
Farinetti ha anche anticipato una mission in Cina con alcuni dei player più dinamici in Italia nella grande distribuzione: “Abbiamo i più bravi tra la distribuzione al mondo. Ed è arrivato il momento di investire in Cina, con l’India non bisogna perdere tempo quindi ci concentriamo sui cinesi. Sono affini a noi, ci adorano, sembrano napoletani. Sono tempi maturi: adesso siamo noi a doverli copiare sull’auto elettrica per esempio, e non pensare ai dazi. Sono personalmente per il libero scambio”.
In chiusura del suo intervento, un paio di opinioni destinate a suscitare discussione su allevamento e agricoltura in ottica futura: “Siamo rovinati dai cambiamenti climatici e tutte le nuove malattie ci fanno pensare che bisogna guardare con interesse alla carne sintetica. Il futuro è lì, perché se vogliamo far mangiare carne a 10 miliardi di persone e non solo agli americani questo è il mercato interessante nel futuro. Anche perché non possiamo tenere gli animali in questo stato nel mondo. Il futuro è anche nei nuovi packaging che allungano la vita degli alimenti”.
ALTRI TEMI
Tra i partecipanti, figure di rilievo dell’industria e delle istituzioni italiane, tra cui Giuseppe Caprotti, Mario Gasbarrino, Stefano Pontecorvo, Alessandro Decio e Oscar
Farinetti. Diversi i nomi della diplomazia italiana, come Terracciano, Trombetta, De Luca, Monti, ed ancora le professioni con Grande Stevens, Gubitosi, Fondi di Investimento AZIMUT, Venture Capital, TNT Project, Banche come DESIO, BAPR, Extra Banca, Corpi Intermedi come Coldiretti, Confagricoltura e Top Manager come Quadrino e Marini.
Previsto anche un panel – “Export è donna DOING BUSINESS”, moderato dall’avvocato Stefania Radoccia, che vedrà protagoniste imprenditrici di successo come Giovanna Dossena. Particolare attenzione verrà
riservata a Mediafriends, scelta come charity partner dell’edizione milanese, per il progetto che mira a coinvolgere i giovani alla scoperta della musica in modo libero e accessibile a tutti, “l’Orchestra Giovanile Quattro Ottavi”.
Il lato filantropico culminerà sabato 12 ottobre con l’intervento di Enzo Manes, presidente della Fondazione Italia Sociale, che affronterà il tema della responsabilità sociale delle imprese.
«Sono molto emozionato di portare il Forum dell’Export nella splendida cornice di Palazzo Reale», ha dichiarato Lorenzo Zurino. «Dal 2018 siamo cresciuti ogni anno, ampliando la nostra rete e la nostra missione. Ringrazio la città di Milano e gli assessori che hanno sostenuto l’iniziativa, così come tutti i
relatori, oltre 50, che condivideranno competenze ed esperienze con i partecipanti».


Amministratore Delegato di Decò Italia
Giuseppe Caprotti Presidente Fondazione Guido Venosta
già Amministratore Delegato di Esselunga