Revman, il rapper poliziotto noto per le sue precedenti release inserite nel disco d’esordio “Attraverso Me” e le successive “Il Gelo” e “L’indifferenza”, torna nei digital store con “Tra Di Noi”, il suo nuovo singolo. Volutamente pubblicato il 17 Maggio, in occasione della Giornata internazionale contro l’omofobia, la biofobia e la transfobia, “Tra Di Noi” è un brano d’amore, una battaglia alla civiltà in cui si dispiegano le forze dell’empatia, della giustizia e dei sentimenti, volta a promulgare la cultura del rispetto e dell’inclusione e ad abbattere le barriere del pregiudizio, della discriminazione, delle violenze fisiche e psicologiche

l’omofobia, la bifobia e la transfobia Cielo propone una programmazione a tema che inizia, in prima serata, con GAMBERETTI PER TUTTI, f ilm del 2019 di Maxime Govare e Cédric Le Gallo inspirato a una storia vera.
Cielo propone una imperdibile programmazione a tema nella giornata contro l’omofobia. Si inizia, in prima serata, con “Gamberetti per tutti”, film del 2019 di Maxime Govare e Cédric Le Gallo, inspirato a una storia vera. I “Gamberetti” sono, prima di tutto, un gruppo di amici, ognuno con le proprie peculiarità, uniti dalla voglia di stare insieme e di divertirsi. Nel film è narrata la storia di Matthias Le Goff, vicecampione del mondo di nuoto squalificato dalla sua federazione dopo aver rilasciato osservazioni omofobe durante un’intervista.
Per fare ammenda, viene condannato ad allenare una squadra di pallanuoto gay, i “Gamberetti Paillettati”, e a guidarli in Croazia per partecipare ai Gay Games, il più grande raduno sportivo omosessuale del mondo. Anche se con un po’ di resistenza iniziale, Matthias finirà per farsi coinvolgere dallo stile spensierato dei Gamberetti e a riconsiderare le priorità della vita. La pellicola è un’iniezione di libertà e gioia di vivere creata grazie al lavoro dei francesi Cédric Le Gallo e Maxime Govare, come affermato da Le Gallo stesso: “Il film si ispira alla mia vera squadra di pallanuoto (Crevettes Pailettées – Gamberetti Paillettati) con la quale giro il mondo da sette anni, torneo dopo torneo, compresi gli ultimi Gay Games. La consapevolezza di aver vissuto un’avventura unica, che ha cambiato la mia vita, mi ha dato la voglia di rivendicare i valori che ci hanno guidato: la libertà, il diritto alla differenza e all’eccesso e, soprattutto, il trionfo della leggerezza sulla pesantezza della vita. Che sono, in fondo, valori universali.”
La serata continua con il documentario, in prima visione assoluta, “Rebels On Pointe – Tutù, Scarpette E Testosterone” del 2017 di Bobbi Jo Hart vincitore all’Inside Out Toronto LGBT Film Festival. L’opera esplora i temi universali dell’identità, dei sogni e della famiglia, è una celebrazione del famoso corpo di ballo Les Ballets Trockadero de Monte Carlo, icona del mondo Drag fondato ormai 40 anni fa a New York sulle orme dei moti di Stonewall. Il documentario alterna un intimo sguardo dietro le quinte ad un ricco archivio di immagini soffermandosi sulle storie personali dei ballerini e mettendo in scena le migliori esibizioni in giro per il mondo del corpo di ballo. Si prosegue con il documentario, in prima visione assoluta, “Global Homophobia – le radici dell’odio” del 2019 di Michaelle Gagnet in cui si svelano le sofferenze cui ancora oggi la comunità gay è sottoposta in tutto il mondo.
La serata si conclude con il documentario “Love, Scott” del 2018 di Laura Marie Wayne, un intimo sguardo sulla vita del musicista gay Scott Jones. Un appuntamento per vivere il mondo LGBTQ+ in modo leggero, divertente ma profondo.
Secondo il Diversity Media Report italiano, nel 2022, sebbene con alcune eccezioni, si confermano ancora lontani da una rappresentazione pienamente valorizzante delle diversity i programmi tv italiani, che tendono ad approcciarsi ai temi della D&I in maniera episodica e/o superficiale, per lo più legata a fatti di cronaca, attualità o politica.
Francesca Vecchioni, Presidente di Diversity e ideatrice dei Diversity Media Awards (in onda su Rai Uno il 28 maggio) racconta: “Nei programmi tv mainstream le persone sono ancora troppo spesso ‘narrate’ che rese protagoniste dei propri racconti; sono l’oggetto, non il soggetto. Manca ancora un’espressione della diversità inserita naturalmente nell’offerta mediatica e libera da schemi e registri stereotipati. Segno, probabilmente, che la produzione televisiva, rispetto ad altri canali come le serie tv, i prodotti digitali o i podcast per esempio, sia più portata a ritenere il proprio target meno capace di ‘comprendere’ alcune tematiche legate alla diversità”.