30 Marzo 2021
CINEMA

Giovanni Rappazzo, genio italiano che 100 anni fa inventò il film sonoro

30 Marzo 2021
CINEMA

Giovanni Rappazzo, genio italiano che 100 anni fa inventò il film sonoro

30 Marzo 2021
CINEMA

Giovanni Rappazzo, genio italiano che 100 anni fa inventò il film sonoro

Se guardiamo e sentiamo i film oggi lo dobbiamo al genio italiano Giovanni Rappazzo (1893-1995) che cento anni fa, a marzo del 1921, depositò all’Ufficio Brevetti di Roma la sua rivoluzionaria invenzione, la pellicola a impressione simultanea di immagine e suoni, il primo film sonoro.
Come accade con la giustizia, che spesso si divide tra senso percepito e documenti depositati, anche il mondo delle invenzioni si divide tra chi inventa e chi poi sfrutta i brevetti. Infatti, alla scadenza formale del brevetto (marzo 1926) che Giovanni Rappazzo non aveva potuto rinnovare per gli elevati costi di rideposito, la casa di produzione cinematografica americana Warner Bros. si sbrigò a realizzare e a pubblicizzare il film sonoro The Jazz Singer (1926) come il primo film sonoro, attribuendosi così una paternità immeritata e giustamente contestata anche dallo
stesso Rappazzo.
Un tempo i film erano di breve durata e consentivano di riprodurre soltanto le immagini senza l’audio. Perciò durante le proiezioni nei cinematografi, un po’ per coprire i rumori degli spettatori presenti in sala e un po’ per dare un maggiore effetto alle immagini che scorrevano sui teli delle proiezioni, spesso venivano impiegati dei pianisti che a loro fantasia accompagnavano le immagini del film. In qualche caso venivano scritturate persino delle orchestre che eseguivano i brani indicati dalle case cinematografiche e dei rumoristi che da dietro i teli delle simulavano alcuni effetti sonori.
Ma per superare gli enormi problemi che stavano dietro ad ogni singola proiezione, alcune case cinematografiche avevano deciso di distribuire insieme ai film anche i dischi su cui erano incise le colonne sonore. Questi venivano inseriti in un grammofono e riproducevano i brani più adatti alle scene proiettate. Ciò nonostante, tra il gracchiante grammofono vicino al telo ed il rumoroso proiettore alle spalle degli spettatori, le visioni gradevoli dei film erano ancora molto lontane.
In tutto ciò, mentre il mondo si dilettava a realizzare scene impressionanti su celluloide (i film), il ventenne Giovanni Rappazzo metteva in piedi i suoi esperimenti di foto-cine-fonia e di cine-sonoro. Grazie ai suoi studi di perito elettronico aveva avuto l’intuizione, per dirla in termini semplici, di creare una pellicola in cui aveva applicato una colonna elettrica (pista magnetica che poteva riprodurre i suoni attraverso un altoparlante) che riproduceva in modo sincronizzato alle immagini tutti rumori e le voci che aveva registrato. Così, nell’estate del 1913 in un cinema
all’aperto della sua Messina, Giovanni Rappazzo proiettò la prima pellicola a impressione simultanea di immagine e suoni realizzata da lui stesso: il primo film sonoro. Nel corso dei decenni, andando per sommi capi, i film sonori sono diventati anche film a colori (1934) e poi, soprattutto con l’avvento della televisione, sono passati dalla pellicola al
magnetico (vhs e similari) fino ad approdare all’attuale digitale. Il sistema digitale, che in questo caso fonde il cinema (la cinesi delle immagini) all’elettronica (codificazione in dati elettronici), è alla base dei video che realizziamo con i nostri telefonini e che spesso inviamo ai nostri amici o che pubblichiamo sui social.
Nel 1994 è stato nominato a 102 anni, Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Giovanni Rappazzo morì l’anno dopo.

Ricerche a cura di Michele Piacentini

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