Paolo Rosselli, fotografo milanese classe 1952, è un vero fotografo metropolitano contemporaneo.
Alcuni scatti presenti nel libro “Scena Mobile” sono stati fatti da dietro il cruscotto di un’automobile attraverso il vetro. Altre sono immagini di città riflesse sulle vetrine o viste attraverso i vetri, quasi a duplicare la lente fotografica, mettendo un filtro ulteriore allo sguardo e spostando il punto di vista.
Rosselli inizia a interessarsi di fotografia a vent’anni dopo un breve apprendistato nello studio di Ugo Mulas.
Dopo la laurea in architettura, conseguita nel 1977, sceglie di dedicarsi interamente alla fotografia.
Negli anni ’80 inizia a collaborare con riviste italiane ed estere pubblicando lavori e monografie su architetti contemporanei e del passato. In tutto è autore di una decina di monografie di architettura e di altrettante pubblicazioni che interpretano la scena della città nei suoi aspetti transitori. Svariate mostre personali all’estero e in Italia hanno riguardato il suo lavoro. Fra le sue pubblicazioni più recenti ricordiamo “Dislocation”, Solea Fotografia, Milano 2002 e “Atlante Terragni”, Skira. Da non perdere A Talk on Architecture in Photography: Photographs by Paolo
Rosselli (Scopio Editions) Lisbon 2018.
Profondamente legato alla città di Milano, Rosselli esplora con il suo sguardo architetture moderne, ritraendo il tessuto urbano in cui vive e al contempo realtà internazionali nel corso dei suoi numerosi viaggi.
Sfidando le convenzioni del genere – la fotografia di architettura – Rosselli approccia, invece, i suoi soggetti con uno sguardo semplice e indagatore, che studia senza censurare, costruendo a poco a poco un discorso personale, che non tenga conto del lavoro dei suoi predecessori. Prive di qualsiasi afflato nostalgico, le sue fotografie rifiutano il classico rigore del bianco e nero, solitamente associato alla fotografia di architettura, restituendola al colore e valorizzandone i dettagli, sintomo dell’amore dell’architetto. È con lo stesso spirito che abbraccia la tecnica digitale, in grado di toccare livelli percettivi senza eguali, custodendo la memoria di particolari minimi e passibile di molteplici livelli di analisi.
La celebrazione dell’architettura moderna – “gli architetti moderni sono molto più complessi di quelli antichi” dichiara l’autore – si accompagna, di volta in volta, ad uno spirito giocoso, espresso in pochi elementi che depotenziano e si prendono gioco della grandeur architettonica ritratta.
“Io non voglio smascherare nulla, cerco di essere – diciamo – equilibrato. Il mio è uno sguardo non nostalgico, uno sguardo a mezz’aria, in bilico tra realtà e gioco, dove non dimostro niente né tanto meno cerco di elaborare o propinare qualche idea”, dichiara Rosselli.
Il fotografo sarà protagonista di un incontro pubblico a Milano nell’ambito dei talk al Volvo Studio Milano (via della Liberazione al Samsung District) il prossimo 9 settembre, 2020 con Manuel Orazi (prenotazione qui: vip@lightboxgroup.net).
Volvo Studio Milano è un raffinato ambiente di ispirazione scandinava, il luogo nel quale il pubblico incontra Volvo e i suoi valori attraverso un programma di eventi culturali articolato su quattro temi di fondo: Arts, Design, Music e Taste. Volvo racconta così sé stessa e il proprio viaggio verso il futuro proiettando gli scenari della mobilità sostenibile di domani.