8 Agosto 2021
SOUND HUNTING

Ventotene rivive nella musica di Philip Abussi

8 Agosto 2021
SOUND HUNTING

Ventotene rivive nella musica di Philip Abussi

8 Agosto 2021
SOUND HUNTING

Ventotene rivive nella musica di Philip Abussi

Ventotene (just feel the sound)  (qui l’ascolto sulle piattaforme https://fanlink.to/Ventotene) è il nuovo progetto di Philip Abussi, compositore e creativo a tutto tondo che già sull’isola del Tirreno aveva dimostrato grande sensibilità. Nel 2018 (come da noi anticipato qui) con il documentario “L’isola di Raffaele”, diretto da Luigi Cecinelli e concepito dalla compagna (di vita e lavoro) Anita Falcetta, Abussi aveva raccontato la straordinaria comunità isolana e la storia di un bimbo down attraverso la sua musica composta per il documentario.

Oggi torna sull’isola per un esperimento di sound hunting.

Philip Abussi ha infatti dedicato tempo e creatività alla ricerca, registrazione, raccolta ed elaborazione di suoni della natura dell’Isola di Ventotene. Alcuni di essi sono stati registrati in modo assoluto, altri sono stati ricavati attraverso sollecitazione esterna, come nel caso del suono delle imbarcazioni ricavato tramite l’utilizzo delle bacchette appartenute al maestro Tullio De Piscopo. Un vero “Manifesto” del suono di Ventotene, che come il celebrato “Manifesto” del dopoguerra per fini politici, è figlio del proprio tempo.

Philip ha trascorso tempo tra la natura e le persone di Ventotene, una vera isola ricca di “distanze” che appaiono suggestioni in questa musica: il comune dista 25 miglia nautiche dalla costa di Gaeta e dalla Riviera di Ulisse, 20 dall’isola di Ponza e dall’isola di Ischia, 35 da Capri.

Ogni suono è stato registrato e campionato – ci racconta il compositore di “Ventotene (just feel the sound)” – . Attraverso un processo di sound design è stato modellato per diventare uno strumento musicale e poi accordato sul LA a 432 hz, frequenza che risuona con la natura e l’universo. Le registrazioni sono avvenute dal 3 al 7 Maggio 2021, in concomitanza con la Festa dell’Europa nell’anno dell’ottantesimo anniversario del Manifesto di Ventotene, durante il periodo della tradizionale osservazione della migrazione degli uccelli”.

E questo anelito di libertà che ispirò i padri costituenti dell’Europa unita proprio in questa zattera naturale nel Mar Tirreno, si risente nelle registrazioni di Abussi del mare e vento tra gli alberi, delle foglie e degli uccelli. Abussi racconta anche di aver intercettato galli, cani, gabbiani reali, e altri elementi naturali che sta a noi decifrare nel risultato finale: alghe secche, aloe, fico d’India, canne, erba. Il suono di un vecchio gozzo al porto romano, della cima, del parabordo e staccionata di legno sono tra gli elementi della manifattura “umana” che hanno completato il pezzo, così come i suoni degli scogli in prossimità delle vasche delle murene, un magnifico testamento dell’età romana che considerava sacri questi animali marittimi.

Sul concept della composizione, Philip Abussi ha scritto:

Il vento inaugura il suo viaggio sonoro danzando tra le foglie degli alberi e le canne sulla cima dell’Isola, al di sopra di Punta dell’arco, luogo privilegiato per l’osservazione della migrazione degli uccelli. Attraversando le cisterne romane e proseguendo verso il porto, incontra uccellini, galli, insetti ronzanti, gabbiani reali…. il suono delle alghe secche della spiaggia di Calanave apre il sipario mostrando le onde del mare, fino ad arrivare sulla superficie dell’acqua, in prossimità delle vasche delle murene oltre il porto romano e di fronte all’isola di Santo Stefano.

È qui che il suono prende vita e diventa musica in un tripudio di percussioni naturali: le canne seccate dal tempo, il timone e lo scafo in legno di un vecchio gozzo che diventano delle congas, il parabordo che si trasforma in cassa, i rami delle piante che diventano piatti. ll canto della tortora dal collare e del beccafico rinascono come strumenti elettronici; i fili d’erba e la cima che sfrega sul bordo dello scafo della barca a vela diventano il pad, il synth, il basso. 

La musica si lascia attraversare dalle onde agitate del mare che poi si calmano, e si fanno portatrici di un messaggio di serenità e pace.

Testo del brano

Just feel the sound and live your way

and close your eyes for a while

now dream your dream and fly away

look inside your blind soul

Read in:

Ti potrebbe interessare:

Nina Zilli canta tra gli anni Sessanta e oggi

“Munsta” è il nuovo singolo che segna l’atteso ritorno in musica di Nina Zilli, una delle artiste più energiche, interessanti e carismatiche della scena contemporanea

Annalisa regina dei palasport

Rinvigorita dal successo sanremese “Sinceramente”, Annalisa è tornata in questo aprile in tour nei palasport. E l’ondata di successo che

Iscriviti alla newsletter e ai nostri contenuti speciali!

Vuoi farne parte? Con soli pochi step si entra in un mondo “privè” con alert sulle novità e tanti contenuti esclusivi. Registrati subito e accedi ai contenuti “Privè”