Uno chef giramondo che illumina Bolzano: Dario Tornatore e il suo ConTanima al Laurin nella località sempre più in vista tra le destinazioni chic d’Italia sta facendo un percorso invidiabile. Si tratta di un professionista romano-partenopeo che è tornato dopo tanti anni in patria per illuminare la scena gastronomica della città più mitteleuropea del Belpaese.



Dario Tornatore da tre anni è a Bolzano e il suo regno è ConTanima, un affascinante ristorante nascosto all’interno dell’Hotel Laurin, perla dell’ospitalità altoatesina da oltre cent’anni. Un luogo che, pur portando addosso i segni del tempo, non vive solo di storia e raffinatezza alberghiera. Oggi parla anche un linguaggio gastronomico innovativo per una città dall’aria compassata e severa, un linguaggio che fa incontrare il profondo Sud con le Dolomiti e il catino mediterraneo con i gusti tipici delle tavole alpino-italiche.

Tornatore ha una storia professionale e personale articolata: nato a Napoli e cresciuto a Roma, ha costruito la sua carriera tra cucine francesi e le brigate londinesi di Gordon Ramsay. Ha viaggiato in Medio Oriente e in Giappone, assorbendo profumi, tecniche e filosofie che oggi reinterpreta a suo modo in Alto Adige. Ma la sua cucina non è una cartolina esotica, né un inno ai dettami della moda fusion. La quasi totalità degli ingredienti che lo chef capitolino lavora nella sua cucina proviene dal territorio limitrofo. Dai boschi, dai prati, dagli orti, dalle fattorie che qui a latitudini asburgiche si chiamano masi. Funghi, selvaggina, cereali, formaggi e salumi altoatesini vengono usati, lavorati e rivisitati con mano essenziale e tecnica internazionale, in una cucina che ruota attorno a un grande fuoco: la brace.
Nella piccola sala da sei tavoli, quasi sempre piena, i piatti si accendono per contrasti, come quelli della selvaggina che incrociano il black lime: l’agrume fermentato e seccato al sole, tipico del Medio Oriente, diventa spezia universale che regala acidità e aromaticità inedite.

La filosofia di Tornatore è chiara: la sua cucina, rivela, è «divertente, sincera, locale, di pancia». La presentazione è contemporanea, spesso ironica, ma i sapori rimangono riconoscibili ma spesso si mascherano sotto mentite spoglie. Come nel piatto No Brain, una scritta tridimensionale che emerge dal piatto e unisce cuore, fegato, reni e cervello, idea nata dopo un insulto in una cucina londinese. Altra gradevole finzione è il risotto alla puttanesca di montagna, senza pomodori, capperi o olive: le corniole (ciliegie selvatiche) fermentate sotto sale diventano olive taggiasche, i boccioli di tarassaco scimmiottano i capperi. Il colpo da maestro? La Sacher vegana che riprende una ricetta napoletana, un dolce ironico che sfida il mito altoatesino senza glutine né uova, costruito su antiche ricette partenopee. E scambia il pan di spagna con una melanzana.
Accanto al black lime, lo chef non rinuncia mai a tre compagni di viaggio: olio extravergine d’oliva, pomodori e formaggi. Ma è innamorato anche di tre simboli altoatesini: lo schüttelbrot, che ha trasformato in un bignè salato, i kaminwurz, i piccoli salami affumicati, e il graukäse, formaggio “povero” della valle Aurina.
La clientela apprezza? Il locale seppur piccolo è sempre pieno, gli avventori principali sono locali, trentenni e quarantenni altoatesini che arrivano grazie al passaparola. Non è un ristorante “da hotel”, anche perché l’ingresso indipendente lo rende quasi una destinazione a sé. E poi i tre i percorsi di degustazione (tre, sei o otto portate) sono da fine dining puro.
Cont’Anima, fedele al suo nome, non cerca effetti speciali: cresce senza scosse, aggiungendo tasselli a un mosaico che racconta di contaminazioni e radici. In un’epoca in cui i ristoranti si rincorrono a colpi di aperture lampo e trend effimeri, Bolzano trova in questo piccolo spazio un punto fermo, capace di unire il respiro internazionale con l’anima sincera del territorio.
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MERCATO CENTRALE DI BOLZANO APRE IL 16 OTTOBRE
Il Laurin sorge proprio accanto al Mercato Centrale, inaugurazione il 16 ottobre. Dopo Firenze, Roma, Torino, Milano e l’apertura internazionale di Melbourne nel 2024 il Mercato prosegue il percorso inaugurando la nuova sede all’interno del WaltherPark, il grande progetto di riqualificazione urbana firmato da David Chipperfield. Il nuovo spazio si sviluppa su un unico piano di quasi 5.000 mq e ospita 23 botteghe del gusto, dai tartufi di Luciano Savini all’America di Joe Bastianich con smashburger e pastrami, fino a l’enoteca milanese Montelombroso, di Alessandra Straccamore e Matteo Mazza, che porta in città una selezione di etichette che raccontano territori e storie di vino.
HOTEL LAURIN
Il Parkhotel Laurin, eretto in stile liberty nel 1910 dalla famiglia Staffler, ancora oggi proprietaria, incarna tutte le caratteristiche di un vero grand hotel: 100 camere,un magnifico parco di 4000 metri quadrati e un secolo di storia durante il quale ha ospitato alcune delle figure più illustri del ventesimo secolo, dall’arciduca Francesco Ferdinando al Dalai Lama. Il Laurin è da sempre un pilastro della vita culturale e sociale di Bolzano, punto di riferimento per incontri, celebrazioni ed eventi, noto in particolare per la sua pregiata collezione d’arte. Oltre ovviamente ai due ristoranti: lo storico ristorante Laurin e il fine dining ConTanima, dal 2023 entrambi sotto la guida del talenutoso chef Dario Tornatore.