12 Marzo 2025

Bello e vario l’Extra Moenia di Emma Dante. Come la vita

Lo spettacolo, prodotto dal Teatro Biondo Palermo in coproduzione con Atto Unico – Carnezzeria e con Sud Costa Occidentale, è in scena al Teatro Bellini di Napoli fino a domenica 16 marzo. Sarà poi a Rho (MI) il 14 aprile e a Udine il 15.

12 Marzo 2025

Bello e vario l’Extra Moenia di Emma Dante. Come la vita

Lo spettacolo, prodotto dal Teatro Biondo Palermo in coproduzione con Atto Unico – Carnezzeria e con Sud Costa Occidentale, è in scena al Teatro Bellini di Napoli fino a domenica 16 marzo. Sarà poi a Rho (MI) il 14 aprile e a Udine il 15.

12 Marzo 2025

Bello e vario l’Extra Moenia di Emma Dante. Come la vita

Lo spettacolo, prodotto dal Teatro Biondo Palermo in coproduzione con Atto Unico – Carnezzeria e con Sud Costa Occidentale, è in scena al Teatro Bellini di Napoli fino a domenica 16 marzo. Sarà poi a Rho (MI) il 14 aprile e a Udine il 15.

A venticinque anni dall’esordio sulle scene nazionali con lo spettacolo mPalermu (che le valse il Premio Scenario e il Premio Ubu) e di ritorno dallo Staatoper di Berlino dove ha firmato una controversa regia del Nabucco di Verdi, la poliedrica e celebrata regista palermitana Emma Dante presenta il suo nuovo Extra Moenia. In questa prova ancora una volta dirige il gruppo di attori della sua compagnia Sud Costa Occidentale in uno spettacolo corale, colorato e molto fisico. Uno spettacolo forte, ruvido, divertente e violento in cui ci narra non una storia ma delle storie, tante quanti sono i personaggi che ce le presentano.

“Extra moenia” è una locuzione latina che significa “fuori dalle mura della città”. Vuole indicare un evento o un’attività svolti fuori dalla sede appropriata, fuori dalla propria residenza. Ed è appunto questo “fuori”, spazio condiviso, che fa da punto di incontro (o di scontro) di una comunità che si sveglia al mattino sulle note di Bella Ciao, si veste di tutto punto ed esce per affrontare il mondo.

Una Comédie Humaine, fatta di tanti tranches de vie, più performativa che narrativa, come ci tiene a precisare. “Il nucleo originario di questo lavoro – dichiara Emma Dante – è un saggio che avevo realizzato con gli allievi della scuola del Teatro Biondo di Palermo e con l’École Regionale d’Acteurs de Cannes et Marseille. Lavoro passato di mano ai quattordici attori della mia compagnia che lo hanno cambiato con la loro personalità, le loro improvvisazioni, la loro visione su ciascun personaggio.”

Un lavoro di scrittura collettiva, dunque, anche se di scritto non c’è nulla. Come nella miglior tradizione del suo teatro (che tanto deve alla lezione di Tadeusz Kantor) Emma Dante, infatti, si affida al corpo, alla voce e alle emozioni dei suoi ineguagliabili interpreti per concepire una partitura in cui ciascuno ha un suo proprio spazio e offre un suo punto di vista, interagendo con gli altri secondo i rapporti causali che regolano il nostro essere sociale. “Trattandosi di un viaggio tra la gente, – prosegue la regista, – qui si incontra chiunque, come le persone che si incontrano nelle nostre città: c’è un ferroviere, una donna ucraina sfuggita alla guerra e arrivata in Italia cui non resta che prostituirsi per sopravvivere, c’è il migrante dal Congo col suo passato carico di dolore, c’è il militare che esalta la guerra e gli innamorati con una promessa sposa riluttante.”

Ma c’è anche un punto di vista fortemente femminile con la messa in scena di uno stupro di gruppo e della studentessa iraniana che – spogliandosi nel campus universitario di Teheran – ha dato il via alla rivolta delle donne islamiche, “trasformando il suo corpo privato in corpo pubblico.”

Di materiale umano ce n’è tanto, così come anche di emozioni che si mescolano alternando riso e dolore, un dolore che è necessario mettere in scena – anche se sempre nel suo modo visionario e originale – per comprenderlo e per immedesimarsi con gli altri, per creare empatia tra gli spettatori. E il risultato può dirsi raggiunto se è vero che, finito lo spettacolo, ci si porta addosso ancora per un bel po’ queste storie, si prova ancora emozione e si sente anche una nostalgia persistente per personaggi che somigliano tanto a persone reali, conoscenti, a volte amici.

I bravissimi attori, dalle spiccate capacità fisiche, che costituiscono la compagnia sono: Verdy Antsiou, Roberto Burgio, Italia Carroccio, Adriano Di Carlo, Angelica Di Pace, Silvia Giuffrè, Gabriele Greco, Francesca Laviosa, David Leone, Giuseppe Marino, Giuditta Perriera, Ivano Picciallo, Leonarda Saffi, Daniele Savarino.

Ancora una volta Emma Dante riesce a centrare l’obiettivo con uno spettacolo effervescente, poetico ed entusiasmante, come dimostrano i calorosi applausi del pubblico, accorso copioso al Teatro Bellini di Napoli (fino al 16 marzo 2025) E non manca il grande impatto visivo. Il momento dei costumi di carnevale e delle bottiglie di plastica che diventano mare resta memorabile.

Lo spettacolo, prodotto dal Teatro Biondo Palermo in coproduzione con Atto Unico – Carnezzeria e con Sud Costa Occidentale, è in scena al Teatro Bellini di Napoli fino a domenica 16 marzo. Sarà poi a Rho (MI) il 14 aprile e a Udine il 15.

Testo a cura di Davide D’Antonio

Per la recensione dello spettacolo precedente al Teatro Bellini di Emma Dante qui

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